Il 5 giugno, il quotidiano Nice Matin (cosi’ come altri giornali francesi) ha pubblicato la notizia dell’avvenuta consegna, nelle mani del ministro degli interni Gérard Collomb, di un rapporto redatto dal Contrôleur général des lieux de détention et de privation de la liberté (controllore generale dei luoghi di detenzione e privazione della libertà). Questa autorità indipendente, creata nel 2007, si è recata a Mentone, per la seconda volta dal 2015, per osservare le pratiche di “accoglienza” ai migranti da parte del SPAFT, il servizio di polizia alle frontiere terrestri. I fatti constatati e le conclusioni del rapporto sono gravissimi: l’accoglienza ai migranti è “indegna”, per la violazione ricorrente e continua dei loro diritti, e per le condizioni materiali dei locali troppo piccoli, nei quali le persone fermate sono costrette a passare ore, nottate intere, nella quasi totale assenza di arredo. Inoltre, sono stati osservati direttamente atti di violenza e respingimenti illegali di minori … l’impunità è tale che, neanche sotto gli occhi di un organo di controllo, i poliziotti si preoccupano di modificare la loro condotta. I numeri forniti sono da capogiro: tra gennaio e agosto 2017, a questo posto di frontiera sono stati respinti 29 144 adulti e 10 434 minori non accompagnati. Di questi ultimi, nello stesso periodo, solo 27, lo 0,3 %, sono stati affidati ai servizi sociali competenti. Abbiamo sotto gli occhi un crimine palese e enorme: come ogni paese europeo, la Francia ha l’obbligo di garantire la presa in carico di ogni minore migrante reperito sul proprio territorio. Da anni militanti, attivisti e soggetti vari, attenti alle dinamiche di frontiera, denunciano queste violenze e soprusi. Nessuna presa di posizione. E neanche davanti ad un rapporto come questo il Ministero dell’interno ha proferito parola: sono da poco scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni e non un fiato sulla vicenda. La direzione regionale della polizia delle Alpi Marittime ha risposto in termini burocratici elencando tutte quelle convenzioni e quei protocolli ai quali teoricamente si attiene, ma che nei fatti non rispetta, e difendendo a spada tratta la condotta dei poliziotti. Si è sentita anche qualche voce politica, come succede spesso, ideologicamente troppo schierata su posizioni reazionarie e razziste, per preoccuparsi di rispondere nel merito dei contenuti.

Questo rapporto, e le mancate reazioni che ne sono seguite, sono il ritratto della frontiera: un’ingiustizia perpetrata quotidianamente nell’indifferenza e nell’accettazione.

 

Sui poliziotti alla frontiera di Mentone piomba un rapporto … ed è severo.

http://www.nicematin.com/faits-de-societe/un-rapport-est-tombe-sur-les-policiers-aux-frontieres-de-menton-et-il-est-severe-235847

(link all’originale, da Nice Matin, edizione in linea, pubblicato il 05/06/2018)

A Mentone, l’accoglienza ai migranti da parte della polizia di frontiera è stata giudicata “indegna”.

La visita era imprevista. Quattro persone, dipendenti del controllore generale dei luoghi di privazione di libertà –un’autorità indipendente creata dalla Francia in 2007-, hanno voluto verificare, ad inizio settembre, come fossero prese in carico a Mentone le persone straniere fermate dal servizio della polizia alle frontiere terrestri. La conclusione è secca: controlli a bordo dei treni “au faciès”(leteralmente “alla faccia”, espressione per indicare la discriminatorietà di controlli polizieschi motivati da caratteristiche fisiche), pratiche di respingimento “consistenti nell’invitare dei minori non accompagnati e delle famiglie a riprendere un treno verso l’Italia senza che alcuna procedura sia attivata”, locali “troppo esigui” quando non sono considerati “indegni”, “tensione”, o anche “atto di violenza nei confronti di un giovane migrante” sotto gli occhi dei controllori.

L’accusa principale: i diritti dei migranti, secondo il rapporto, non sono rispettati. “In nessun momento , durante la loro missione, i controllori hanno visto dei poliziotti leggere alle persone le decisioni che li riguardavano o spiegargli nel dettaglio la portata di tali decisioni”.

Infine, “I controllori hanno constatato che dei minori non accompagnati fermati sul territorio (nazionale francese, n.d.r.) sono stati ricondotti in Italia, quando in nessun caso possono essere oggetto di misure di allontanamento”. L’integralità del rapporto si evince da una frase: “la presa in carico quotidiana delle perosne straniere si effettua in condizioni indegne et irrispetose nei confronti dei loro diritti”.

Il ministero degli interni, al quale era destinanto il rapporto, non ha fatto alcuna osservazione da quando lo ha ricevuto.

Eric Ciotti, deputato della prima circoscrizione delle Alpi-Marittime, ha denunciato “un rapporto non oggettivo e diffamatorio nei confronti dei poliziotti”.

Sul sito del Contrôleur général des lieux de privation de liberté è possibile scaricare il rapporto integrale (81 pagine):

http://www.cglpl.fr/2018/rapport-de-la-deuxieme-visite-des-services-de-la-police-aux-frontieres-de-menton-alpes-maritimes/