Solidarietà oltre i confini.

Oggi, 8 novembre 2018, a Gap, cittadina francese vicino a Briançon, è iniziato il processo per i e le 7 solidali accusat* di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in banda organizzata”, a seguito del corteo che il 20 aprile scorso ha attraversato il confine italo francese, raggiungendo Briançon.

Stamattina a Gap,  solidali francesi e italian* si sono presentat* numeros*, sfidando gli ostacoli della macchina repressiva, per manifestare il loro sostegno nei confronti delle e degli accusat*.

Di fronte al fermo dei pullman da parte della polizia francese, i e le solidali hanno  rifiutato di farsi identificare.

L’azione ha avuto successo in quanto la polizia impossibilitata a portare più di 150 persone al posto di fermo ha dovuto lasciarle passare comunque.

Più di mille e duecento persone hanno sfilato nel centro di GAP con un corteo caloroso e determinato.

L’importanza della rivendicazione di azioni collettive di lotta vincenti come quella del 20 aprile scorso, che ha visto un corteo di persone migranti ed europee attraversare insieme il confine, è enorme.

Il 20 aprile ha dimostrato che una collettività determinata è in grado di bucare i confini  e di farlo salvaguardando il desiderio di chi è in viaggio di arrivare a destinazione.

Per questo alcun* ora stanno pagando un prezzo; hanno scelto consapevolmente che valesse la pena correrne il rischio. Nella maniera più incisiva hanno così trovato un piano reale di condivisione e orizzontalità con le persone in viaggio: quello della scelta della lotta per affermare una libertà collettiva.

Quando un piano simile si è dato sul confine di Ventimiglia la repressione è arrivata violentissima, disarticolando dall’esterno e dall’interno quelle pratiche e discorsi di lotta così potenti. Le tracce delle lotte reali tuttavia non vanno perse e gli spettri riappaiono su altre linee di confine.

Tenere a mente il filo rosso di queste lotte ci sembra  un ulteriore modo per sfidare i dispositivi di controllo e di confinamento.

Traduciamo di seguito il breve comunicato de** solidali francesi pubblicato sul sito di informazione autonoma francese mars-infos.org all’interno dell’articolo in cui si può leggere la cronaca della giornata di oggi a Gap.

“Manifestiamo il nostro sostegno ai 7 compagni arrestati a Briançon e la nostra resistenza collettiva ai rinvii forzati in Italia e alle politiche migratorie che uccidono.

Alla frontiera franco-italiana, due luoghi di rifugio e delle persone tentano di rendere meno terribile l’esodo dei migranti in fuga dall’Italia, dove le condizioni di non accoglienza si sono deteriorate ancora di più con l’insediamento del governo di estrema destra. Di fronte a loro, poliziotti, gendarmi e fascisti occupano la montagna. Il ventidue aprile una marcia trasfrontaliera di protesta contro la presenza della milizia neofascista di Génération Identitaire sul colle della Scala ha portato all’arresto e alla denuncia di sette militanti, che rischiano dieci anni di prigione (processo l’8 novembre a Gap).

Eppure – ed è il senso di una denuncia collettiva fatta da alcune persone migranti del collettivo Al Manba di Marsiglia contro l’Italia – così come le lotte contro le espulsioni chiamate “dublinamenti” , tutti i racconti testimoniano dell’inumanità crescente delle condizioni di vita e di accesso ai diritti  per le persone migranti che richiedono asilo dall’altra parte delle Alpi.

Se sicuramente non va tanto meglio in Francia, ne va comunque della libertà di scegliere il proprio destino e della dignità di non far schiacciare, senza protestare, la propria vita e le pratiche di solidarietà.

Rilascio dei 7 compagni arrestati a Briançon !

Libertà di circolazione e di dimora per tutte e tutti !”

La seduta di ieri si è infine  chiusa con la richiesta da parte del procuratore di 12 mesi di pena, dei quali 4 di carcere,  per due dei solidal* accusat* e di 6 mesi con la condizionale per gli altri cinque. La sentenza verrà emessa il 13 dicembre prossimo.