Riportiamo di seguito la traduzione del report del collettivo Kesha Niya pubblicato il 29 agosto scorso. Continua, in barba alle misure igieniche anti-covid 19, la detenzione arbitraria e prolungata delle persone migranti all’interno di container affollati prima di essere respinte in Italia. Continua anche la pratica illegale dei minori respinti in Italia dalla polizia francese tramite la falsificazione di documenti ufficiali. Peggiora inoltre la situazione di tutte le persone in transito a Ventimiglia nel tentativo di raggiungere la Francia. Dopo la chiusura del campo Roja, le istituzioni non hanno infatti predisposto alcuna struttura per l’ospitalità delle persone in viaggio, neanche per le più vulnerabili, solo un potenziamento dei controlli di polizia nei luoghi di fortuna in cui sono costrette a pernottare oltre alle vessazioni gratuite ben documentate nel resoconto

Buon Giorno, Ecco un aggiornamento sulle attività e gli sviluppi a Ventimiglia dal 13 al 23 agosto. Al confine franco-italiano abbiamo incontrato una media di 85 persone al giorno. Quasi quotidianamente abbiamo incontrato dai tre ai dieci casi di minori respinti illegalmente dalla polizia francese. Da quando siamo tornati attivi alla frontiera abbiamo visto più volte come la PAF francese (polizia di frontiera) scriva informazioni false sul modulo di “Rifiuto di ingresso”. Ciò include la modifica della data di nascita, costringendo i minori ad essere trattati come adulti. Contrariamente a quanto aveva fatto in alcuni casi in passato, la polizia italiana ha smesso di verificare le date di nascita e le altre informazioni fornite dalla PAF e ha quindi cessato di rimandare i minori sul territorio francese.

La polizia controlla ancora l’autobus dal confine a Ventimiglia e li abbiamo visti urlare senza motivo alle persone che ancora non sono nemmeno salite. L’autobus non ha abbastanza posti per ospitare tutti i passeggeri, anche se ci sono autobus più grandi disponibili e la quantità di persone alle quali permettono di entrare cambia ad ogni corsa. I nostri tentativi di contattare la compagnia di autobus al fine di presentare un reclamo per il fatto che non viene consentito l’accesso al numero legale di persone o che l’autobus non si ferma per niente sono stati infruttuosi.

Il 15 e 19 agosto abbiamo incontrato molte persone che hanno subito una detenzione prolungata per oltre 20 ore, circa 50 di queste persone sono rimaste tutta la notte presso la PAF. Il 16 agosto tre famiglie erano in stato di detenzione, e per cinque giorni abbiamo incontrato donne, sole o con bambini, così come altre famiglie. Incontriamo sempre più famiglie respinte ogni settimana, a volte tenute nel container con diverse altre persone per tutta la notte. Il 16, 17 e 22 agosto abbiamo contato oltre 100 persone, 130 solo il 17 agosto. Per la distribuzione presso il parcheggio cuciniamo per un numero di persone che varia tra le 80 e le 120 circa, dai 30 a 50 pasti circa sono invece distribuiti alla stazione ferroviaria e presso i binari del treno. Alla distribuzione il 22 agosto abbiamo dato in totale quasi 200 pasti. La polizia di Ventimiglia controlla più di frequente i binari dei treni e il ponte sotto il quale le persone dormono, mandandole via e impedendone il ritorno.

Ieri (28 agosto n.d.t.) la polizia ha rimosso una tanica per l’acqua che avevamo messo sui binari del treno. Ci hanno spiegato che si tratta di questioni di sicurezza, nonostante i binari in questione non siano più in uso e non si sia registrato alcun incidente che abbia danneggiato alcuno.

Pensiamo che queste azioni siano il seguito della dichiarazione del sindaco e della prefettura e abbiano lo scopo di impedire alle persone di dormire in centro città.

Progetto20k è ancora impegnato al confine con noi ed è presente a Ventimiglia e alla distribuzione alimentare con il proprio Infopoint mobile, oltre che per occasionali monitoraggi notturni.

Il bar Hobbit di Ventimiglia è in difficoltà. È un punto di incontro centrale per gli attori (impegnati nella solidarietà n.d.t ) e uno spazio sicuro per le persone. Delia, la proprietaria del bar, ha aperto il suo locale alle persone del contesto migratorio nel 2015, a seguito di questo non ha abbastanza clienti per coprire le spese del suo bar o le spese del proprio di mantenimento. Da cinque anni raccoglie cibo, vestiti e prodotti per l’igiene da distribuire, fornisce uno spazio sicuro per riposare e ricaricare i cellulari e si prende cura delle famiglie e delle persone vulnerabili. Se vuoi sostenere lei e il suo posto, puoi seguire questo link.

Roya Citoyenne (FR) ha avviato una petizione in merito alla situazione con la richiesta di istituire campi di transito su entrambi i lati del confine.

Visto che a Ventimiglia arrivano più persone, famiglie e minori compresi, noi e altri attori, siamo alla ricerca di possibilità di alloggio. I luoghi sicuri per le persone (vulnerabili) a Ventimiglia sono molto limitati e dalla chiusura del Campo Roya, il bisogno è costantemente aumentato. Stiamo cercando di mobilitare ospiti privati e trovare nuovi modi per fornire un’ospitalità sicura in Italia. Al fine di migliorare il flusso di informazioni alle persone e per renderle più autonome, stiamo lavorando su semplici schede informative su Ventimiglia e i servizi disponibili, che vogliamo inoltrare agli attivisti presenti nel sud Italia, in Sicilia, a Roma e sul confine sloveno-italiano.

Prosegue la nostra ricerca di un nuovo luogo per poter migliorare il nostro attivismo, un posto dove sia possibile sia vivere che organizzare le attività, così come forse una stanza o un appartamento a Ventimiglia per ospitare, immagazzinare le provviste e cucinare. A causa della mancanza di sostegno da parte di funzionari e autorità, le lotte su questa frontiera continuano e la situazione peggiora ogni settimana. Grazie per il vostro sostegno tanto necessario! Kesha Niya.