Pubblichiamo la traduzione dei report di dicembre 2019 e gennaio 2020 pubblicati dal collettivo Kesha Niya in data 22/02/2020.

Mentre i turisti italiani lamentano la poca cortesia con cui vengono respinti alle frontiere degli altri stati per il contenimento del Coronavirus, i resoconti del collettivo continuano a raccontarci l’ordinaria violenza a cui sono sottoposte da anni le persone migranti al confine di Ventimiglia.

Report di dicembre

Dal 01/12/2019 al 31/12/2019 abbiamo incontrato 549 uomini, 17 minori, 14 donne e un bambino. Abbiamo anche assistito al bus della deportazione che ci è passato davanti con circa 20 persone a bordo che sono state deportate a Taranto.

E’ stato un mese piuttosto calmo se comparato ai mesi precedenti. Le persone uscite dai container si sono lamentate comunque del comportamento e delle ingiustizie perpetrate dalla polizia francese e da quella italiana.

*** Attenzione segue resoconto sulla violenza della polizia ***

Un uomo ci ha riferito di avere il passaporto e la prova del rinnovo del suo permesso di soggiorno ma di essere stato comunque respinto in Italia. Un altro uomo ed un minore ci hanno raccontato di essersi nascosti nelle toilette del treno. Quando la polizia li ha trovati, li ha spruzzati con spray al peperoncino, ha ammanettato il minore e ha tirato un pugno in faccia all’uomo.

Secondo il racconto di un altro uomo la polizia ha rubato la tessera dell’assicurazione e quella di un’associazione.

Un altro uomo ci ha detto di avere i documenti di protezione ufficiale da parte del suo consolato che gli permettono di passare il confine con la Francia ma è stato rinviato comunque in Italia.
Un’altra persona ci ha raccontato che il controllore sul treno ha preso 100 euro da alcuni migranti ma quando è arrivata la polizia glieli ha indicati perché fossero fermati.

Un uomo ci ha detto che è stato picchiato dalla polizia nei container con la motivazione che parlava troppo.

Un altra persona ci ha riferito che la polizia gli ha strappato i vestiti e l’agente ha insistito che saremmo stati noi a dire alle persone di nascondersi nei bagni del treno.

Un uomo ha riferito che la polizia ha cercato di rubare i suoi documenti ma senza riuscirci, per questo motivo hanno poi distrutto la sua valigia.

Secondo quanto sostenuto da due persone la polizia ha rubato i loro passaporti ma glieli ha restituiti due giorni dopo quando sono stati nuovamente fermati mentre tentavano di passare il confine.

Un uomo ci ha detto che la polizia lo ha afferrato violentemente e lo ha preso a pugni sulle costole.

Un altro uomo ha riferito che la polizia gli ha rubato 400€.

Una donna con un bambino ci ha detto che la polizia italiana l’ha minacciata di mandarla in prigione ma è stata poi respinta in Italia.

Un uomo ci ha detto che la polizia italiana lo ha afferrato per il bavero della camicia e gli ha detto in modo minaccioso di non passare più da questo confine.

Inoltre diverse persone ci hanno detto di essere state detenute per periodi ben superiori alle 4 ore. 8 persone sono state detenute da 5 a 10 ore, 4 persone per 11 ore, 3 persone per 12 ore, 2 persone per 13 ore, 2 persone per 15 ore, 1 persona per 18 ore e un’altra per 19.

Report di gennaio

A gennaio (dal 1/1/2020 al 31/01/2020) sappiamo di 979 persone respinte dalla polizia di frontiera francese in Italia.

945 di queste le abbiamo incontrate di persona. Quindici erano minori non accompagnati, altri 6 minori viaggiavano con le loro famiglia. Abbiamo incontrato 11 donne che viaggiavano da sole, una di loro era incinta.

Ci sono stati riportati sei casi di violenza della polizia : cinque persone sostengono di essere state colpite da agenti delle polizia francese. Una persona ha detto che ha ricevuto un calcio da un agente mentre camminava.

Ad alcuni di questi casi hanno assistito altre persone detenute.

Ci sono stati riferiti diversi casi di violenza verbale dalla polizia francese, come insulti e minacce.

Un totale di sette persone ci ha riferito che la polizia ha rubato i loro documenti, come i documenti d’asilo francesi.

Una persona con passaporto e permesso di soggiorno validi è stata respinta così come una persona che viaggiava con un documento di identità svedese che non è stato accettato dalla polizia francese.
Sappiamo di un caso in cui i militari italiani hanno riaccompagnato una persona alla polizia francese perché il suo non era un respingimento giustificato. A quanto sappiamo dopo la persona in questione è potuta rimanere legalmente in Francia.

C’è stato un monitoraggio di 40 ore organizzato da Anafe nei pressi degli uffici della polizia di frontiera e della stazione di Menton Garavan dove sono più frequenti i controlli di polizia. Al monitoraggio hanno partecipato anche alcuni avvocati.

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La distribuzione di cibo a Ventimiglia si è tenuto per un numero progressivamente inferiore di persone. Abbiamo incontrato tra le 30 e le 60 persone ogni sera per una media di 40 persone al giorno. Insieme al cibo abbiamo fatto diverse distribuzioni di vestiti così come di prodotti per l’igiene.

Dal momento che il numero di persone che viene alla distribuzione di cibo è bassa e la maggior parte è alloggiata presso il campo della Croce Rossa dove viene fornito il cibo e ci sono altre possibilità di ricevere viveri, prodotti igienici e vestiti come presso il Bar Hobbit o la Caritas, abbiamo deciso di fermare la distribuzione serale durante la settimana.

Abbiamo preso questa decisione perché le risorse spese e l’impatto ambientale sono alti per un bisogno ridotto ma anche per trovare lo spazio e il tempo per ri-orientare il nostro gruppo.
La distribuzione serale di cibo sarà comunque mantenuta nei fine settimana, come già avviene i giorni saranno divisi tra noi ed altri gruppi locali .

Rimanete solidali

Kesha Niya

Il collettivo Kesha Niya è impegnato dalla primavera del 2017 a Ventimiglia dove si occupa della preparazione e distribuzione serale di pasti. Dall’estate del 2018 porta cibo e bibite calde sul lato italiano della frontiera di Ponte S.Luigi, dove le persone migranti respinte dalla Francia transitano per rientrare a Ventimiglia.