Dal confine: monitoraggio in frontiera febbraio-marzo 2025

Riceviamo e pubblichiamo il terzo resoconto dal monitoraggio in frontiera delle violente dinamiche di controllo attuate al confine tra Ventimiglia e Mentone. Per i precedenti report sul monitoraggio al confine: report ottobre-novembre 2024; report novembre-gennaio 2025

Il testo originale è in inglese.

(English version below)

Introduzione:

Questa breve cronologia delle molteplici violenze prodotte dai meccanismi del confine e dai suoi agenti della frontiera europea interna tra Francia e Italia sul Mar Mediterraneo …

… è un resoconto incompleto e situato. Fotografa la situazione dal punto di vista di persone osservatrici (spesso bianche) con cittadinanza europea e quindi tralascia gli innumerevoli episodi di violenza vissuti da coloro che lottano per la propria libertà di movimento. È un’immagine molto parziale e limitata della situazione, che tralascia le prospettive cruciali delle persone in movimento (POM, people on the move) e da quelle sans-papiers (persone senza documenti riconosciuti come “validi” dagli agenti di frontiera francesi).

Anche i numeri dei respingimenti e degli incidenti qui descritti sono semplicemente momentanee della situazione al confine – non rappresentano il numero di respingimenti che osserviamo regolarmente durante il monitoraggio alla frontiera (attualmente circa 30 respingimenti al giorno), né rappresentano adeguatamente tutti gli episodi di violenza che osserviamo al confine.

Monitoraggio in frontiera febbraio-marzo 2025
3 febbraio

Una donna incinta che vive a Parigi stava tornando a casa dall’Italia.
Quando è arrivata a un controllo di polizia alla frontiera, ha spiegato di dover tornare a casa per una visita medica, e ha anche mostrato la sua tessera di assicurazione sanitaria francese e i documenti per la visita medica alla polizia. La polizia l’ha presa in custodia e si è tenuta tutti i documenti che lei aveva mostrato loro e che dimostravano la sua residenza in Francia. Quando la donna ha chiesto alla polizia di riavere i documenti, questi si sono rifiutati e le hanno detto che “doveva restare con il suo uomo”. La donna è stata riportata in Italia con diverse altre persone quel giorno. La polizia non le ha fornito una documentazione sul respingimento. Né le hanno dato le sue carte che si sono tenuti e han rifiutato di restituirle. La donna si è vista togliere dalla polizia ogni prova della sua residenza in Francia. Non si tratta di un singolo caso isolato, ma purtroppo è una pratica regolare della polizia al confine.

5 febbraio

Una persona tra quelle che sono state respinte in Italia dalla polizia di frontiera in quel giorno aveva trascorso due giorni nella stazione di polizia di Nizza. Non gli è stata fornita alcuna documentazione o spiegazione scritta per la sua detenzione.

11 febbraio

Due minorenni vengono respinti in Italia dalla polizia, anche se sarebbe stato loro diritto legale rimanere in Francia.

20 febbraio

Tra le persone che sono state respinte dalla Francia verso l’Italia quel giorno c’erano due amici che hanno aspettato a lungo che una terza persona, incontrata durante il viaggio, uscisse dalla stazione di polizia dopo di loro. Le persone che sono state respinte più tardi hanno solo visto il suo zaino rosso e nero alla stazione di polizia (portato da un poliziotto in un’altra stanza), ma non la persona in sé. I due amici hanno rinunciato ad aspettare dopo ore, poiché non avevano né il nome né il numero di telefono della persona che era scomparsa nella stazione di polizia. Quel giorno la persona a cui apparteneva lo zaino rosso e nero non è uscita dalla stazione di polizia.
È impossibile ricostruire ciò che la polizia ha fatto a quella persona… Questo è solo uno dei tanti esempi di persone che scompaiono violentemente nel tentativo di attraversare il confine e che troppo raramente vengono documentati.

24 febbraio

La polizia di frontiera francese insulta verbalmente le persone che ha rinchiuso in cella e che sta respingendo in Italia.

27 febbraio

Nella stazione della polizia di frontiera francese uomini, donne e altre persone che hanno dovuto passare la notte lì prima di essere rimpatriate sono state messe tutte insieme in un’unica cella. Nessuna separazione tra i generi. Inoltre la polizia ha esercitato pressioni sui detenuti durante un interrogatorio.

5 marzo

Nella stazione di polizia di Nizza una POM è stata ammanettata per per alcune ore senza alcuna spiegazione. Ha dovuto trascorrere dieci ore in diverse stazioni di polizia finché non è stata respinta sul lato italiano. Nessuno di coloro che sono stati respinti in Italia è stato informato dei propri diritti durante la detenzione quel giorno.

7 marzo

Da cosa dipende un passaggio sicuro? Per una donna arrestata dalla polizia al confine, da un involucro di plastica mancante nel suo valido permesso di viaggio. La polizia le ha detto che il documento non era valido senza l’involucro di plastica e che doveva andare in cella con loro. Qui le è stata negata l’acqua durante la permanenza nella stazione di polizia.

Un’altra persona ha detto chiaramente alla polizia di frontiera quando è stata arrestata in Francia che voleva chiedere asilo qui, ma viene semplicemente ignorata e rimandata in Italia. Non si tratta affatto di un caso isolato.

English version

This small chronology of the multiple violences produced by the border mechanisms and its agents of the inner-european border between France and Italy at the Mediterannean Sea …

… is an incomplete and situated account. It pictures the situation from the perspective of (often white) observers with european citizenships and thus leaves out innumerable violent incidents experienced by those who are struggling and fighting for their freedom of movement. It is thus a very partial and limited picture of the situation leaving out the crucial perspectives of people on the move (POM) and sans-papiers (people without documents recognised as “valid” by french border agents).
Also the numbers of push backs and incidents cited here are simply momentary snapshots of the situation at the border – they do neither represent the numbers of pushbacks that we observe when regularily monitoring at the border (currently about 30 per day), nor do they adequately picture all violent incidents that we observe at this border.

3rd of February

A pregnant woman living in Paris was travelling back home from Italy. When she got in a police control at the border, she explained that she needs to go home for a medical appointment, even showed her French health insurance card and the documents for the medical appointment to the police. The police took her into custody and kept all the documents which proved her residency in France that she had showed to them. When she asked the police to get the documents back they refused and told her that she “should stay with her man”. The woman was bushed back to Italy with several other people on that day. The police did not provide her with any documentation about the pushback. Neither did they provide her with a documentation of her papers that they have kept and refused to give back to her. The woman had every proof of her residency in France taken off her by the police. This is not an isolated single case but sadly a regular police practice at this border.

5th of February

One person among those who were pushed back to Italy by the border police on that day had spent two days in the police station in Nice before. He was not given any documentation or written explanation for his detention.

11th of February

Two minors are pushed back to Italy by the police although it would be their legal right to stay in France.

20th of February

Amongst the people who were pushed back from France to Italy on that day are two friends who were waiting long time for a third person whom they met on their journey to come out from the police station after them. The people who were pushed back later just saw his red and black backpack in the police station (being carried by a policeman to another room) but not the person itself. The two friends gave up waiting after hours since they had neither the name nor the phone number of the person who disappeared in the police station. On that day the person to whom the red and black backpack belonged did not come out of the police station. Impossible to trace what the police has done to that person … This is only one of many examples of people violently disappearing in their attempt to cross this border that are too rarely put on the record.

24th of February

French border police is verbally insulting people they locked in a cell and are pushing back to Italy.

27th of February

In the french border police station men, women and others who had to spend the night there before being pushed back were all together put in one cell. No separation of genders. Also the police exerted pressure on detainees during an interrogation.

5th of March

In the police station in Nice a person on the move was handcuffed for some hours without any explanation. He had to spend ten hours in different police stations until he got pushed back on the Italian side. Nobody of the people pushed back to Italy was informed about their rights in custody on that day.

7th of March

What does a safe passage depend on? For a women arrested by the police at the border on a missing plastic wrapper for her valid travel permission. The police told her that the document was not valid without a platic wrapper and that she had to go to the police cell with them. Here she was denied water during her time in the police station.

Another person clearly telling the border police when arrested in France that he wants to claim asylum here, is simply ignored and pushed back to Italy. This is not a singular case at all.

Dal confine: aggiornamento da Ventimiglia ottobre-novembre 2024

Riceviamo e pubblichiamo. (eng below)


Questa breve cronologia delle molteplici violenze prodotte dai meccanismi e dagli agenti del confine intraeuropeo tra Francia e Italia sul Mar Mediterraneo è un resoconto incompleto e circoscritto.

Rappresenta la situazione dal punto di vista di persone osservatrici bianche con cittadinanza europea e quindi esclude innumerevoli altri incidenti violenti vissuti da coloro che lottano e combattono per la propria libertà di movimento. È perciò un quadro molto parziale e limitato, che tralascia le cruciali prospettive delle persone in movimento (POM) (in inglese: pople on the move, n.d.r.) e dei sans-papiers (persone senza documenti riconosciuti come “validi” dagli agenti di frontiera francesi).

Inoltre, i numeri di respingimenti qui registrati sono semplicemente istantanee momentanee della situazione al confine: non rappresentano né i numeri di respingimenti che osserviamo quando monitoriamo regolarmente al confine, né rappresentano numeri effettivi di respingimenti che stimiamo ancora essere intorno ai 15-30 al giorno.

Settembre 2024 al confine franco-italiano vicino a Ventimiglia

In questo mese sono state soprattutto le famiglie in fuga dalla guerra a tentare di attraversare questo confine

10 ottobre

Il campo informale sotto il ponte, rimasto l’ultimo spazio visibile di incontro delle POM e persone senza documenti regolari a Ventimiglia, viene sgomberato dalla polizia, dai militari e dalla DIGOS (divisione investigazioni generali e operazioni speciali della polizia). Nella stampa locale l’operazione è raffigurata come accompagnata da “mediatori culturali” della polizia, ma non è stato così.

11-15 ottobre

La polizia e i militari italiani, che sono ancora presenti nel punto sgomberato sotto al ponte per impedire alle persone di tornare nell’unico luogo di rifugio che avevano a Ventimiglia, non autorizzano i volontari della ONG NoNameKitchen a offrire docce alle persone che vivevano sotto il ponte

18 ottobre

Il primo ministro francese Michel Barnier e il ministro dell’Interno francese Bruno Retailleau incontrano i ministri Piantedosi e Tajani del governo Meloni al confine tra Ventimiglia e Mentone. Il loro obiettivo è quello di sostenere pubblicamente un rafforzamento dei controlli alle frontiere (come con una nuova legge sull’immigrazione) incontrando la polizia di frontiera per garantire il supporto del Rassemblement National (l’estrema destra francese). L’evento viene dichiarato come un “incontro di lavoro” per la cooperazione franco-italiana contro l’immigrazione “irregolare”. Circa 30 persone stanno protestando alla frontiera contro questa narrazione. Tre di loro vengono fermate in seguito dalla polizia italiana a Latte. Durante l’evento vengono messi in uso sei nuovi droni appena acquisiti dal governo francese per il controllo delle frontiere.

22 ottobre

La polizia e l’esercito francesi stanno lavorando a stretto contatto: a Sospel i poliziotti scendono dalla jeep militare, uno dei veicoli color sabbia usati per dare la caccia alle persone in montagna.

23 ottobre

A Ventimiglia tra la strada e il ponte (via Tenda) c’è uno spazio vuoto dal soffitto basso sotto alla prima parte del cavalcavia, dove le persone che non hanno altre possibilità si nascondono da anni per dormire. Ora anche quest’ultimo rifugio asciutto è stato sgomberato dalla polizia. Annunciano che il loro piano è quello di costruire un altro inutile muro per impedire alle persone di avere un posto coperto per dormire.

24 ottobre

Alla stazione ferroviaria di Breil sur Roya (città di confine francese) polizia e militari si dispongono in cerchio per accogliere l’arrivo dell’autobus che attraversa il confine con l’Italia, che controllano regolarmente.

25 ottobre

Sette persone sono state respinte oggi dalla Francia all’Italia tra le 15:00 e le 17:00. Tre di loro erano su un autobus che era stato fermato al confine, una persona lavora in Francia da diversi anni, un’altra persona è stata fatta scendere dal treno proveniente da Ventimiglia a Menton-Garavan (la prima stazione ferroviaria sul lato francese). La persona sul treno aveva un permesso di soggiorno e un passaporto valido, ma è stata comunque detenuta nella stazione di polizia francese per più di quattro ore. Ha detto alla polizia francese di essere diabetica e di aver bisogno di mangiare, ma non ha ricevuto cibo.

6 novembre

Sei persone sono state respinte dalla Francia all’Italia nel pomeriggio. Nessuna di loro ha ricevuto una traduzione che le informasse sulla loro situazione e sui motivi della detenzione presso la stazione di polizia francese. Non hanno ricevuto alcun documento che indicasse i motivi del loro arresto né una documentazione sulla procedura. Le uniche domande che sono state poste loro dalla polizia francese sono state: “Nome? Cognome? Firma!” (rispetto ad un documento che dichiarava che non avevano obiezioni da fare alla procedura a cui erano state sottoposte). Tre delle persone erano già a Nizza, le altre tre sono state fermate nella città di Mentone.

8 novembre

Sette persone vengono respinte in Italia dalla Francia nel pomeriggio. Quattro di loro vengono rilasciate dalla polizia italiana alle 11:00. Erano state arrestate dalla polizia francese nel tardo pomeriggio del giorno prima. Una persona ci racconta che la polizia francese ha minacciato di picchiarla se avesse continuato a fare domande sulla procedura di detenzione.

12 novembre

Le famiglie con bambini piccoli vengono ancora respinte dalla Francia all’Italia.

Inoltre, il foglio esposto nell’area esterna della stazione di polizia italiana al confine che mostrava il conteggio delle persone respinte dal lato francese è scomparso dopo la visita dei ministri francesi. Inoltre, è stata osservata una procedura di profilazione razziale (da parte della polizia italiana, n.d.r) sul treno a Bordighera (direzione Ventimiglia).

13 novembre

Nel pomeriggio sul lato italiano del territorio è stata rilasciata una persona che aveva ottenuto un OQTF (obbligo di lasciare il territorio francese) ed era stata deportata in Turchia. Quando stava cercando di tornare in Francia è stata arrestata al casello autostradale con due amici in macchina e hanno trascorso tutti la notte in prigione. La polizia francese ha preso il permesso di soggiorno scaduto della persona precedentemente respinta e l’ha respinta in Italia senza alcun documento. Quando è stata arrestata dalla polizia francese, la persona ha dichiarato di avere con sé la dichiarazione dei redditi francese e il numero di assicurazione in Francia e voleva mostrarli alla polizia francese, ma gli ufficiali le hanno detto che “non gli importava”. La persona è stata imprigionata per una notte e mezza giornata nella stazione di polizia di frontiera francese e solo allora è stata respinta in Italia.

16 novembre

La gendarmeria francese controlla l’ultimo autobus proveniente da Mentone via Ventimiglia diretto a Breil sur Roya e arresta almeno due persone.


This small chronology of the multiple violences produced by the border mechanisms and its agents of the inner-european border between France and Italy at the Mediterannean Sea is an incomplete and situated account. It pictures the situation from the perspective of white observers with european citizenships and thus leaves out innumerable violent incidents experienced by those who are struggling and fighting for their freedom of movement. It is thus a very partial and limited picture of the situation leaving out the crucial perspectives of people on the move (POM) and sans-papiers (people without documents recognised as “valid” by french border agents). Also the numbers of push backs cited here are simply momentary snapshots of the situation at the border – they do neither represent the numbers of pushbacks that we observe when regularily monitoring at the border, nor do they represent factual numbers of pushbacks which we still estimate at round 15-30 per day.

September 2024 on the french-italian border near Ventimiglia

this month it was mostly families fleeing from war who attempt to cross the border here

10th October

The camp under the bridge, the last visible meeting point of POM and people without regularised papers in Ventimiglia is evicted by police, military and DIGOS (special operation division of the police). In the local press the operation is pictured as accompanied by “cultural mediators” of the police – this was not the case.

11th – 15th October

Volunteers of the NGO NoNameKitchen are not allowed to offer showers to the people who used to live under the bridge by police and military who are still present at the evicted spot under the bridge in order to detain people from returning to the only place of retreat that they had in Ventimiglia.

18th October

The french Prime Minister Michel Barnier and the Minister of the Interior Bruno Retailleau meet the ministers of the Meloni government at the border between Ventimiglia and Menton. Their aim is to publicly argue for a strengthening of border controls (a.i. a new immigration law) in meeting with the border police to ensure the support of the RN (french extrem right wing). The event is declared to be a “work meeting” on french-italian cooperation against “irregular” migration. About 30 people are protesting against this narrative at the border. Three of them get detained by police in Latte afterwards. During the event six new drones freshly acquired by the french government for border control are in use.

22nd October

French police and military are closely working together: in Sospel policemen get out of the military jeep – it is one of those sand coloured vehicles used to hunt people in the mountains.

23rd October

In Ventimiglia (Via Tenda) there is a low empty space between the street and the beginning bridge where people who have no other possibility hide since years for sleeping. Now even this last dry hiding place is evicted by police. They announce that their plan is to build another useless wall to prevent people from having a covered sleeping spot.

24th October

At the train station in Breil sur Roya (a french border town) police and military form a circle before the arrival of the bus that crosses the border to Italy that they regularly control.

25th October

Seven people have been pushed back today from France to Italy between 15:00 and 17:00. Three of them have been in a bus that was stopped at the border, one person has been working in France since several years, one other person has been taken out of the train coming from Ventimiglia in Menton-Garavan (the first train station on the french side). The person on the train had a permesso di soggiorno and a valid Passport, still he had been under arrest in the french police station for more than four hours. He told the french police that he is diabetic and needed to eat but did not receive any food.

6th November

Six people are pushed back from France to Italy in the afternoon. None of them received a translation informing them about their situation and the reasons for the detainment at the french police station. Neither did they receive any document stating the reasons for their arrest nor a documentation of the process. The only questions they were asked by french police were: “Nom? Prenom? Signature!” (of a document stating that they had no objections to make to the process they were subjected to). Three of the people were already in Nice, the other three were arrested in the city of Menton.

8th November

Seven people are pushed back to Italy from France in the afternoon. Four of them are released by the italian police at 11:00 am. They had been arrested by french police in the early evening of the day before. One person is telling us that the french police threatened to beat him if he continued to ask questions about the procedure of detainment.

12th November

Families with small children are still being pushed back from France to Italy.

Also: the paper in the outside area of the italian police station at the border displaying the count of pushed back people from the french side disappeared after the visit of the french ministers.

Also: racial profiling on the train in Bordighera (direction to Ventimiglia) was observed.

13th November

In the afternoon a person is released on the italian side of the territory who got an OQTF (obligation to leave the french territory) and had been deported to Turkey. When he was trying to come back to France he was arrested at the toll station on the motorway with two friends in a car and they all spend the night in jail. The french police took the expired residence permit of the previously pushed back person and pushed him back to Italy with no documents at all. When being in arrest by the french police the person declared to have his french tax declaration and insurance number with him and wanted to show it to the french police but the officers told him that they “do not care”. They person was imprisoned for one night and half a day in the french border police station and only then pushed back to Italy.

16th November

Gendarmerie control the last bus coming from Menton via Ventimilia to Breil sur Roya and detain at least two people.

648 persone respinte in una settimana tra violenza e torture

Pubblichiamo la traduzione in italiano del  report dei Kesha Niya relativo alla prima settimana di novembre 2019. Il collettivo Kesha Niya che prosegue l’impegno di monitorare la situazione alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone e il perdurare delle torture inflitte dalla polizia francese alle persone straniere in transito.

 

«Ciao a tutti e tutte

Durante l’ultima settimana (03.11.-09.11.), abbiamo incontrato 631 persone a Grimaldi Inferiore che erano state arrestate dalla polizia francese e rimandate in Italia. Questo è di gran lunga il numero più grande dall’inizio della nostra raccolta di dati, i numeri stanno aumentando molto rapidamente nelle ultime settimane. Sappiamo che un totale di 648 persone sono state rimpatriate in Italia. Di queste 17 persone sono arrivate a Ventimiglia con l’autobus pubblico, con la Croce Rossa o la polizia italiana, motivo per cui non le abbiamo incontrate direttamente.
Il numero totale di persone deportate comprende 34 donne, tra cui almeno 3 donne in gravidanza, 24 minori che viaggiano da sole e 18 bambini (che vanno da pochi mesi a 13 anni) accompagnati da un membro della famiglia.

Le cifre sopra riportate non comprendono le circa 25 persone deportate da Ventimiglia a Taranto.

Questa settimana è stata la settimana in cui abbiamo avuto il maggior numero di segnalazioni di violenza sulla polizia.

Minori

Dei 24 minori non accompagnati che abbiamo incontrato, possiamo segnalare due incidenti particolari che si sono distinti.

Abbiamo incontrato un ragazzo di 17 anni che aveva il diabete ma non aveva i farmaci necessari. È arrivato con un piede molto gonfio, probabilmente a causa della mancanza di cure mediche.

Un altro diciassettenne ha dichiarato di essere stato gasato durante la sua detenzione nei container.

Violenza della polizia

La notte del 2-3 novembre, circa 80 persone erano nei container. Diverse persone ci hanno detto che durante il giorno del 3, la polizia è penetrata regolarmente (almeno ogni ora) nei container e ha usato spray al pepe su un gran numero di persone. Questo ha provocato nausea e problemi respiratori. Un uomo ha dovuto vomitare più volte per liberarsi del gas inalato e quando è arrivato da noi mostrava grandi difficoltà a respirare e non riusciva a parlare. Abbiamo dovuto portarlo al pronto soccorso.

Tre persone ci hanno detto che sono stati gasati anche mentre venivano rilasciati. Uno di loro ha detto che è stato anche picchiato dalla polizia.

Qualcuno ci ha detto che alle 13:00, sempre del 03/11, erano state rilasciate 6 persone. Poco dopo il rilascio, la polizia è tornata nei container e ha annunciato che un’altra persona poteva uscire. Un uomo si è così avvicinato alla porta di uscita ed è stato preso a pugni in faccia, gasato direttamente e preso a calci sul fianco. È caduto a terra ed è stato ferito a una mano. Molte persone erano presenti e hanno confermato la storia. (Vedi foto).

Diverse persone hanno anche parlato di un altro incidente: durante il giorno, molti di loro hanno chiesto cibo alla polizia francese perché erano stati detenuti per molte ore, ma gli è stato detto che non c’era cibo lanciando mele e biscotti nel cortile dove ci sono i container.

Una persona ci ha detto che ha chiesto alla polizia francese di essere rilasciato perché tutti i suoi amici erano usciti e lui era l’unico rimasto ancora chiuso dentro. La richiesta è stata rifiutata. Più tardi, ha cercato di uscire quando sono state rilasciate altre persone detenute nel container, anche se non gli è stato permesso di farlo. Ha aggiunto che gli agenti di polizia presenti hanno notato il tentativo e uno di loro lo ha colpito al viso ferendogli il naso e insultandolo. Due persone nel nostro gruppo hanno visto questa persona uscire dalla zona del container con il naso rotto. Quando siamo andati a chiedergli cosa fosse successo, ha  detto di essere appena stato colpito al naso. La stessa persona avrebbe chiesto cibo mentre era in detenzione e gli era stato spruzzato del pepe in faccia.

Quando una persona è stata liberata dai container, ha scoperto che il suo cellulare e i suoi soldi non erano più nella sua borsa e ha cercato di avvisare la polizia. Ha testimoniato che l’ufficiale ha usato una pistola stordente (taser) sulla sua coscia sinistra e lo ha esortato a sparire.

Subito dopo l’incontro con quest’uomo, altre due persone hanno spiegato che un poliziotto francese aveva minacciato di usare il suo Taser già acceso contro di loro quando gli avevano chiesto di recuperare una ricevuta della domanda di asilo custodita dalla polizia. Uno di loro è stato rimandato in Italia mentre è richiedente asilo in Francia. Secondo lui, la polizia francese ha rubato la sua ricevuta valida e la sua tessera sanitaria italiana. La ragione che la polizia ha usato è che comparivano nomi diversi su entrambi i documenti.

Una persona è arrivata con una piccola macchia di sangue sul naso, ha dichiarato che un poliziotto lo ha colpito quando è stato rilasciato.

Due uomini hanno chiesto cibo alla polizia francese durante la loro detenzione nei container. Entrambi hanno detto che la polizia ha usato spray al pepe contro di loro e ne ha colpito uno all’orecchio. (Immagine)

Il 06/11, le prime 40 persone che sono venute a trovarci la mattina sono state rilasciate contemporaneamente. Diverse donne arrestate il giorno prima dalla polizia francese hanno sottolineato che durante la notte non c’era separazione tra i sessi, tutte le persone erano tenute insieme (donne, uomini e bambini).

Una di queste donne ci ha raccontato della sua esperienza mentre era nei container. Abbiamo registrato la sua testimonianza. Ha detto che è andata in Francia in treno per seguire un trattamento. Alle 19 ore del 05/11 venne arrestata dalla polizia francese sul treno per Menton-Garavan.

Durante la sua detenzione nei container, chiese alla polizia acqua. Risposero che avrebbe dovuto bere l’acqua della toilette. Ci ha anche detto che la polizia le aveva rubato 500 € e la sua tessera sanitaria. Quando ha chiesto di recuperare le sue cose, un agente di polizia le ha dato un pugno in faccia.

Abbiamo ricevuto diverse conferme oculari di questo fatto, tra cui da una bambina di 6 anni. Lei e la sua famiglia hanno detto che era molto spaventata dopo aver assistito a questa violenza. La ragazza e la sua famiglia hanno trascorso la notte dal 05 al 06 novembre nel container e durante la detenzione aveva la febbre. La famiglia ha chiesto assistenza medica, ma la polizia ha risposto che era “normale”.

Una giovane donna di questa famiglia ci ha anche detto che quando era in detenzione, ha chiesto alla polizia un medico perché aveva un gomito molto doloroso. Il medico non è stato consultato e nessun altro aiuto le è stato fornito.

Molte persone ci hanno detto che hanno dormito sul pavimento e che la polizia ha attivato l’aria condizionata durante la notte.

Una persona ci ha detto di aver chiesto cibo alla polizia francese durante la sua detenzione. In seguito è stato picchiato da un ufficiale di polizia.

Diverse sono le testimonianze di persone che dicono di essere picchiate dalla polizia per ogni richiesta che veniva loro fatta.

Un’altra persona ci ha detto che un poliziotto francese lo aveva insultato dopo aver chiesto dell’acqua. Era la sua seconda notte di detenzione, durante la prima è stato colpito all’orecchio.

Quest’uomo faceva parte di un gruppo di persone arrestate in montagna nella notte dal 5 al 6 novembre. Mentre la polizia ha portato questa persona nel container, dice di essere stato picchiato con un manganello alle ginocchia. (Vedi l’immagine).

Altri 2 uomini che viaggiavano con lui ci dissero che era successa la stessa cosa a loro.

Uno ha affermato di essere stato ripetutamente schiaffeggiato su entrambe le orecchie da un agente di polizia che indossava guanti rinforzati. Quando questa persona è venuta in contatto con noi, non riusciva a sentire bene da un orecchio.

L’altro ha detto che è stato picchiato da una delle forze di polizia francesi su uno dei suoi stinchi. Abbiamo registrato la sua testimonianza.

Un quarto uomo fu ferito sull’arco del sopracciglio sinistro, non era chiaro se da un pugno o una testata. (Vedi foto)

Sempre il 6, le prime 40 persone che sono state rilasciate, hanno quasi tutte riferito di essere state gasate. Altri 28 casi sono stati segnalati durante la settimana.

Il 7, un uomo ha spiegato che quando è stato arrestato, uno dei suoi polsi era attaccato a quello di un diciassettenne con dei cavi di plastica. Dato che erano troppo stretti, chiese alla polizia francese se potevano allentarli un po ‘. In risposta, lo schiaffeggiarono e gli diedero un calcio sullo stinco.

Abbiamo incontrato una donna incinta con un grande ematoma sulla fronte. Ha detto di essere stata picchiata da un poliziotto francese.

Un’altra persona ci ha detto che la polizia francese aveva rubato la ricevuta che dimostravano il rinnovo dei suoi documenti italiani.

Abbiamo sentito di tre casi in cui la polizia ha tenuto le persone tra le 21 e le 22 ore le persone nei container. Molti di più tra le 10 e le 16 ore».