(Foto in evidenza: pullman di Riviera Trasporti a Ponte san Luigi: manovre tra confine italiano e francese per prendere posizione per le operazioni di trasferimenti forzati.)

Pubblichiamo il secondo degli articoli per il ciclo di post, qui inaugurato, dedicato a fornire alcune coordinate specifiche e una sintesi delle informazioni su luoghi e dispositivi che caratterizzano la geografia fisica, sociale e politica del territorio di confine di Ventimiglia.


Adesivi di protesta alla compagnia di trasporto pubblico Riviera Trasporti (fonte: Riviera24)

#2 Riviera Trasporti: trasferimenti forzati da Ventimiglia agli Hotspot

Dal 2016 va avanti la procedura dei trasferimenti forzati in pullman dal confine di Ventimiglia agli hotspot del sud Italia. Riviera Trasporti S.P.A. (RT) è l’azienda assegnataria del bando per il “servizio di trasporto dei migranti” voluto dall’ex ministro Alfano e dal capo di polizia Gabrielli.

A seguito della visita di Alfano a Ventimiglia (7 maggio 2016) istituzioni e forze di polizia elaborano una tecnica di allontanamento dei migranti dalla zona di confine. È chiamata “strategia della decompressione” o “alleggerimento del confine” e viene sperimentata per la prima volta il 12 maggio 2016. Nell’estate diventa prassi regolare.

In quasi tre anni di decompressione sono state affinate tecniche, tempi, modi e anche i costi messi in campo. La motivazione ufficiale sarebbe la volontà di scoraggiare il cosiddetto “flusso secondario”: le persone che, raggiunta l’Italia, cercano di spostarsi in un altro paese europeo; prevenire turbative di ordine pubblico; scongiurare crisi igienico sanitarie.
Sequestrando le persone e obbligandole a essere identificate ulteriormente, sebbene la quasi totalità di loro abbia già lasciato impronte e dati all’arrivo in Italia o durante precedenti controlli.

Avvocati e associazioni di Diritto affermano che la procedura sia giuridicamente illegale. Migliaia di persone sono state tenute in stato di fermo non convalidato da nessuno. Sottoponendole alla limitazione della libertà personale in violazione dell’articolo 13 della costituzione. Numerose persone hanno dichiarato di aver ricevuto percosse, minacce e tortura durante le varie fasi di cattura nella zona del confine (con le retate di polizia francese e italiana), durante la detenzione, nel trasferimento al sud e in fase di re-identificazione negli hotspot. Altrettante le persone che dichiarano di non essere state informate di quello che stava loro accadendo: nè della destinazione del trasferimento forzato, né delle motivazioni della detenzione. Chi ha cognizione di cosa gli stiano facendo, è perchè sta affrontando il secondo (o terzo, o …) giro di trasferimenti forzati.

Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, personale medico che opera anche al campo CRI, personale di Riviera Trasporti, cooperano nell’espletazione delle procedure di deportazione.

Pullman di Riviera Trasporti in marcia sull’autostrada ligure, scortato da due blindati e una volante in borghese

EVOLUZIONE DELLA PROCEDURA:

– maggio/settembre 2016: Partono contemporaneamente due pullman da 50 posti. Arrivati a Genova avviene l’imbarco su voli di Mistral Air (Poste Italiane). In un paio di occasioni sono utilizzati traghetti di Sardinia Ferris per portare le persone in Sardegna.

Il noleggio dei voli costa 6.000 euro l’ora. La scorta di polizia all’interno dei pullman RT è nella proporzione di uno a uno coi migranti. Inoltre i convogli sono scortati da diversi blindati e volanti.

– autunno 2016/anno 2017: il trasferimento forzato passa su gomma: parte un pullman alla volta e copre tutto il viaggio. La scorta si riduce a un paio di blindati più auto civetta in borghese. In una prima fase i viaggi sono quotidiani, poi si diradano a cadenza circa bisettimanale. Vengono introdotti i teli di plastica bianca cerata per coprire i sedili sui pullman.

– anno 2018: in concomitanza con la riduzione del numero di persone che arrivano a Ventimiglia, i trasferimenti forzati si assestano a cadenza settimanale. Il pullman utilizzato è sempre da 50 posti. Il numero dei deportati oscilla tra 12 – 25 persone a carico. Attualmente tutti i viaggi sono diretti, salvo emergenze o lavori alla struttura, all’hotspot di Taranto.

Persone caricate sul pullman RT e sottoposte a trasferimento forzato.

I COSTI:

Riviera Trasporti s.p.a (trasporto pubblico per la provincia di Imperia) vince ripetutamente la gara di assegnazione del bando per i trasferimenti (bando 2016-2017: qui e qui. Bando 2017-2018: qui). Il bilancio della compagnia, che segna un debito di circa 25 milioni di euro, è letteralmente stato salvato negli ultimi anni dai finanziamenti per il trasporto delle persone migranti.

Con la proposta di 2,00 euro a km, iva esclusa, per un totale di costi di viaggio che oscilla tra 5.500 e 5.900 euro a settimana, Riviera Trasporti percepisce infatti dalla Prefettura di Imperia:

Per l’anno 2016: incasso 800.000 euro

Per l’anno 2017: incasso 800.000 euro

Per l’anno 2018: incasso 500.000 euro

Bisognerebbe poi aggiungere i costi per uomini e mezzi di scorta al convoglio. Gli straordinari del personale, le spese di manutenzione dei veicoli, i costi autostradali: pertanto non è possibile conoscere l’effettivo ammontare delle centinaia di migliaia di euro spese per mantenere a regime le deportazioni.

In rosso il percorso autostradale attualmente seguito per deportare le persone migranti da Ventimiglia all’hotspot di Taranto

 

LA LOGISTICA:

Il pullman di Riviera Trasporti arriva al confine italiano di Ponte san Luigi intorno alle 8 – 9 del mattino. Parcheggia innanzi all’edificio di polizia e resta lì per tutta la durata delle procedure, fino alla partenza intorno alle 13 – 14.

Le persone caricate sui pullman vengono sottoposte a una serie di procedure definite “Trattamento dei soggetti . Sono i migranti presi nel tentativo di passare il confine, per lo più dalla polizia francese; più quelli catturati a Ventimiglia nelle apposite retate organizzate il mattino del trasferimento.

All’interno della struttura della polizia di frontiera:

  • Identificazione e rilevazione generalità.
  • Screening medico: i malati contagiosi, per esempio di tubercolosi o scabbia, vengono rimandati a Ventimiglia. Circa 8 km di strada a piedi.
  • Perquisizione personale e sequestro di lacci delle scarpe, cinture, braccialetti, collanine e altri oggetti coi quali le persone potrebbero tentare gesti di autolesionismo
  • assegnazione a ciascuno di un numero di deportazione

Sul marciapiede tra la struttura di polizia e il pullman:

  • una alla volta le persone caricano zaino/valigia nella pancia del pullman
  • Un poliziotto esegue una ripresa busto-volto di ciascun migrante, costretto a tenere all’altezza del petto un pezzo di carta con il numero assegnato
  • Carico. Prima della partenza vengono consegnati panini e acqua. Sono rimossi i tappi delle bottiglie, sempre per evitare tentativi di soffocamento per disperazione o protesta.

 

Cartina della zona frontaliera tra Ventimiglia e Ponte San Luigi

 

Zona di Ponte San Luigi (confine di Satao) nel dettaglio: aree di detenzione dei migranti sul versante francese e zona di parcheggio del pullman per i trasferimenti forzati

IL TRASFERIMENTO:

Attualmente i pullman portano le persone a Taranto: 1.188 km in circa 16 – 18 ore (ma le persone restano bloccate sul pullman per 22/23 ore: dal carico del mattino precedente, al mattino successivo quando vengono infine fatte scendere all’hotspot)

Negli anni, sono state utilizzate anche altre strutture come meta per i trasferimenti forzati (sempre verso Hotspot, talvolta Cara): Taranto; Bari; Crotone; Trapani; Cagliari

Procedure per il trattamento: poliziotti scaricano in frontiera, presso gli uffici per espletare la trafila di imbarco su pullman, i migranti catturati nelle retate in città

 

Procedure per il trattamento: mascherine, guanti, inquisizioni e perquisizioni: il soggetto viene preparato al viaggio.

 

Procedure per il trattamento: a ciascuna persona viene assegnato un numero di deportazione, e con esso viene filmata da un operatore di polizia prima dell’imbarco

 

procedure per il trattamento: alcune persone in possesso del giusto documento vengono rilasciate a un certo step della trafila: gli uomini che escono dagli uffici di polizia devono rimettere lacci e cinture che gli sono stati requisiti durante i controlli                                 

 

 

 

Pullman parcheggiato di fronte alla polizia di frontiera, si avvia a partire con la scorta

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Ulteriori link esterni di approfondimento

Migranti, odissea Ventimiglia-Taranto: l’inutile e costosa deportazione (Repubblica)

Il “giro dell’oca” dei trasferimenti coatti dal Nord Italia a Taranto (Open Migration)

Migranti come (costosi) pacchi postali (Osservatorio Diritti)

Ventimiglia – pulizie etniche di primavera (Hurriya)

Ventimiglia: la città esperimento (Dinamo Press)

Mentone – Taranto: il folle viaggio ( di Stato) dei migranti (Panorama)

Ventimiglia, 7 migranti si ribellano alla deportazione e sfasciano il commissariato (Secolo XIX)

Profughi a Ventimiglia (Effimera)

 Aggiornamenti da Ventimiglia: migranti torturati per le impronte (Effimera)

Guerra al desiderio migrante. Deportazioni da Ventimiglia e Como verso gli hotspot (melting pot)

I confini della mobilità forzata lungo l’asse Ventimiglia Taranto. Trasferimenti coatti ed esercizi di libertà (euronomade)

 

Il “gioco dell’oca” è stato spesso definito il giro infinito di deportazioni e respingimenti delle persone migranti, varato da Alfano nel 2016 e tutt’ora in vigore come procedura di repressione al confine