Dal confine: monitoraggio in frontiera febbraio-marzo 2025

Riceviamo e pubblichiamo il terzo resoconto dal monitoraggio in frontiera delle violente dinamiche di controllo attuate al confine tra Ventimiglia e Mentone. Per i precedenti report sul monitoraggio al confine: report ottobre-novembre 2024; report novembre-gennaio 2025

Il testo originale è in inglese.

(English version below)

Introduzione:

Questa breve cronologia delle molteplici violenze prodotte dai meccanismi del confine e dai suoi agenti della frontiera europea interna tra Francia e Italia sul Mar Mediterraneo …

… è un resoconto incompleto e situato. Fotografa la situazione dal punto di vista di persone osservatrici (spesso bianche) con cittadinanza europea e quindi tralascia gli innumerevoli episodi di violenza vissuti da coloro che lottano per la propria libertà di movimento. È un’immagine molto parziale e limitata della situazione, che tralascia le prospettive cruciali delle persone in movimento (POM, people on the move) e da quelle sans-papiers (persone senza documenti riconosciuti come “validi” dagli agenti di frontiera francesi).

Anche i numeri dei respingimenti e degli incidenti qui descritti sono semplicemente momentanee della situazione al confine – non rappresentano il numero di respingimenti che osserviamo regolarmente durante il monitoraggio alla frontiera (attualmente circa 30 respingimenti al giorno), né rappresentano adeguatamente tutti gli episodi di violenza che osserviamo al confine.

Monitoraggio in frontiera febbraio-marzo 2025
3 febbraio

Una donna incinta che vive a Parigi stava tornando a casa dall’Italia.
Quando è arrivata a un controllo di polizia alla frontiera, ha spiegato di dover tornare a casa per una visita medica, e ha anche mostrato la sua tessera di assicurazione sanitaria francese e i documenti per la visita medica alla polizia. La polizia l’ha presa in custodia e si è tenuta tutti i documenti che lei aveva mostrato loro e che dimostravano la sua residenza in Francia. Quando la donna ha chiesto alla polizia di riavere i documenti, questi si sono rifiutati e le hanno detto che “doveva restare con il suo uomo”. La donna è stata riportata in Italia con diverse altre persone quel giorno. La polizia non le ha fornito una documentazione sul respingimento. Né le hanno dato le sue carte che si sono tenuti e han rifiutato di restituirle. La donna si è vista togliere dalla polizia ogni prova della sua residenza in Francia. Non si tratta di un singolo caso isolato, ma purtroppo è una pratica regolare della polizia al confine.

5 febbraio

Una persona tra quelle che sono state respinte in Italia dalla polizia di frontiera in quel giorno aveva trascorso due giorni nella stazione di polizia di Nizza. Non gli è stata fornita alcuna documentazione o spiegazione scritta per la sua detenzione.

11 febbraio

Due minorenni vengono respinti in Italia dalla polizia, anche se sarebbe stato loro diritto legale rimanere in Francia.

20 febbraio

Tra le persone che sono state respinte dalla Francia verso l’Italia quel giorno c’erano due amici che hanno aspettato a lungo che una terza persona, incontrata durante il viaggio, uscisse dalla stazione di polizia dopo di loro. Le persone che sono state respinte più tardi hanno solo visto il suo zaino rosso e nero alla stazione di polizia (portato da un poliziotto in un’altra stanza), ma non la persona in sé. I due amici hanno rinunciato ad aspettare dopo ore, poiché non avevano né il nome né il numero di telefono della persona che era scomparsa nella stazione di polizia. Quel giorno la persona a cui apparteneva lo zaino rosso e nero non è uscita dalla stazione di polizia.
È impossibile ricostruire ciò che la polizia ha fatto a quella persona… Questo è solo uno dei tanti esempi di persone che scompaiono violentemente nel tentativo di attraversare il confine e che troppo raramente vengono documentati.

24 febbraio

La polizia di frontiera francese insulta verbalmente le persone che ha rinchiuso in cella e che sta respingendo in Italia.

27 febbraio

Nella stazione della polizia di frontiera francese uomini, donne e altre persone che hanno dovuto passare la notte lì prima di essere rimpatriate sono state messe tutte insieme in un’unica cella. Nessuna separazione tra i generi. Inoltre la polizia ha esercitato pressioni sui detenuti durante un interrogatorio.

5 marzo

Nella stazione di polizia di Nizza una POM è stata ammanettata per per alcune ore senza alcuna spiegazione. Ha dovuto trascorrere dieci ore in diverse stazioni di polizia finché non è stata respinta sul lato italiano. Nessuno di coloro che sono stati respinti in Italia è stato informato dei propri diritti durante la detenzione quel giorno.

7 marzo

Da cosa dipende un passaggio sicuro? Per una donna arrestata dalla polizia al confine, da un involucro di plastica mancante nel suo valido permesso di viaggio. La polizia le ha detto che il documento non era valido senza l’involucro di plastica e che doveva andare in cella con loro. Qui le è stata negata l’acqua durante la permanenza nella stazione di polizia.

Un’altra persona ha detto chiaramente alla polizia di frontiera quando è stata arrestata in Francia che voleva chiedere asilo qui, ma viene semplicemente ignorata e rimandata in Italia. Non si tratta affatto di un caso isolato.

English version

This small chronology of the multiple violences produced by the border mechanisms and its agents of the inner-european border between France and Italy at the Mediterannean Sea …

… is an incomplete and situated account. It pictures the situation from the perspective of (often white) observers with european citizenships and thus leaves out innumerable violent incidents experienced by those who are struggling and fighting for their freedom of movement. It is thus a very partial and limited picture of the situation leaving out the crucial perspectives of people on the move (POM) and sans-papiers (people without documents recognised as “valid” by french border agents).
Also the numbers of push backs and incidents cited here are simply momentary snapshots of the situation at the border – they do neither represent the numbers of pushbacks that we observe when regularily monitoring at the border (currently about 30 per day), nor do they adequately picture all violent incidents that we observe at this border.

3rd of February

A pregnant woman living in Paris was travelling back home from Italy. When she got in a police control at the border, she explained that she needs to go home for a medical appointment, even showed her French health insurance card and the documents for the medical appointment to the police. The police took her into custody and kept all the documents which proved her residency in France that she had showed to them. When she asked the police to get the documents back they refused and told her that she “should stay with her man”. The woman was bushed back to Italy with several other people on that day. The police did not provide her with any documentation about the pushback. Neither did they provide her with a documentation of her papers that they have kept and refused to give back to her. The woman had every proof of her residency in France taken off her by the police. This is not an isolated single case but sadly a regular police practice at this border.

5th of February

One person among those who were pushed back to Italy by the border police on that day had spent two days in the police station in Nice before. He was not given any documentation or written explanation for his detention.

11th of February

Two minors are pushed back to Italy by the police although it would be their legal right to stay in France.

20th of February

Amongst the people who were pushed back from France to Italy on that day are two friends who were waiting long time for a third person whom they met on their journey to come out from the police station after them. The people who were pushed back later just saw his red and black backpack in the police station (being carried by a policeman to another room) but not the person itself. The two friends gave up waiting after hours since they had neither the name nor the phone number of the person who disappeared in the police station. On that day the person to whom the red and black backpack belonged did not come out of the police station. Impossible to trace what the police has done to that person … This is only one of many examples of people violently disappearing in their attempt to cross this border that are too rarely put on the record.

24th of February

French border police is verbally insulting people they locked in a cell and are pushing back to Italy.

27th of February

In the french border police station men, women and others who had to spend the night there before being pushed back were all together put in one cell. No separation of genders. Also the police exerted pressure on detainees during an interrogation.

5th of March

In the police station in Nice a person on the move was handcuffed for some hours without any explanation. He had to spend ten hours in different police stations until he got pushed back on the Italian side. Nobody of the people pushed back to Italy was informed about their rights in custody on that day.

7th of March

What does a safe passage depend on? For a women arrested by the police at the border on a missing plastic wrapper for her valid travel permission. The police told her that the document was not valid without a platic wrapper and that she had to go to the police cell with them. Here she was denied water during her time in the police station.

Another person clearly telling the border police when arrested in France that he wants to claim asylum here, is simply ignored and pushed back to Italy. This is not a singular case at all.

Febbraio 2025 a Ventimiglia

Riceviamo e pubblichiamo un resoconto sulla situazione di Febbraio 2025 a Ventimiglia. Per ulteriori informazioni rispetto ai vari punti citati, invitiamo a consultare i seguenti link di approfondimento:

Commemor’Action; funerale di Yonas, l’ultima persona uccisa dalla frontiera; la lista aggiornata delle persone che hanno perso la vita a causa della frontiera; il viaggio in Italia delle famiglie di Ousmane Sylla e Moussa Balde, uccisi dal sistema CPR; infopoint Upupa di via Tenda.

Testo originale in francese. (Article en langue française en-dessous)

Febbraio 2025 a Ventimiglia

06/01: Commemor’action 2025: come ogni anno, viene chiamata a livello internazionale una giornata di commemorazione in ricordo delle persone morte o scomparse alle frontiere. Si è tenuto un presidio presso il memoriale dedicato alle vittime del confine franco-italiano, con la partecipazione di molte associazioni e gruppi che hanno risposto all’appello. La presenza e le testimonianze dei parenti di Moussa Balde e Ousmane Sylla, entrambi morti nei centri di detenzione amministrativa in Italia, sottolineano la necessità di mobilitarsi per la chiusura dei CPR esistenti (i CRA italiani) e contro l’apertura di futuri centri, in particolare in Liguria.

08/01: Funerale di Yonas H., la cinquataquattresima vittima registrata presso il il confine sud tra Italia e Francia:

L’8 febbraio 2025, Yonas H. è stato sepolto nel cimitero di Ventimiglia, alla presenza di molte persone del luogo, di un membro della sua famiglia e di padre Claudiu, che ha eseguito il rito ortodosso. Yonas aveva 26 anni, veniva dall’Eritrea e il suo viaggio si è fermato a Ventimiglia. È morto il 10 gennaio 2025, mentre tentava di attraversare il confine a Ponte San Ludovico, tra Ventimiglia e Mentone.

Tour nazionale di incontri e mobilitazioni per le famiglie Balde e Sylla:

Arrivati in Italia dalla Guinea all’inizio di febbraio, i membri della famiglia di Moussa e Ousmane hanno toccato diverse città italiane, da Milano a Palermo, per condividere la loro storia, diffondere la loro lotta e incontrare gli attori della solidarietà nei vari luoghi. Sono state organizzate serate di raccolte fondi, proiezioni di film, presentazioni di libri e conferenze stampa. Il loro viaggio è stato caratterizzato dall’intensità delle giornate che hanno affrontato e dalla determinazione che hanno sempre dimostrato nel chiedere verità e giustizia per i loro fratelli, figli e amici.

Rassegna stampa:

mentre i giornali locali di Ventimiglia elogiano gli sgomberi di alloggi occupati, i controlli sempre più frequenti sulle persone “senza documenti” e i benefici del nuovo taser recentemente aggiunto all’armamentario della polizia locale, i giornali francesi spiegano le pratiche e le abitudini degli agenti della PAF nella zona di Mentone: valutazioni affrettate rispetto alla presunta minore età, interrogatori e intimidazioni di “individui potenzialmente radicalizzati”, e alcune cifre edificanti: 15.000 persone fermate nel 2024, cioè circa 40 respingimenti al giorno, nonostante la decisione del Consiglio di Stato del febbraio dello stesso anno di vietare la pratica illegale del respingimento alla frontiera.

Upupa chiude definitivamente:

l’infopoint aperto da circa 2 anni chiude definitivamente, i disegni vengono staccati dai muri e la vernice bianca copre i disegni multicolori di upupe, bandiere e messaggi di ogni tipo. È iniziata la ricerca di un nuovo spazio, ma per il momento senza esito.

Fevrier 2025 a Vintimille

06/01: Commemor’action 2025: comme chaque année, une journée de commémoration en mémoire des personnes mortes et disparues aux frontières est appelée au niveau international. Un rassemblement à eu lieu au mémorial dédié aux victimes de la frontière franco-italienne, de nombreuses associations et collectif ont répondu à l’appel. La présence et les témoignages des proches de Moussa Balde et Ousmane Sylla, tous deux morts dans des centres de rétention administrative en Italie, mettrons l’accent sur la nécessité de se mobiliser pour la fermeture des CPR (les CRA Italiens) existants, et contre l’ouverture de futurs centres notamment en Ligurie.

08/01: Enterrement de Yonas H., 54eme victime recensée de la frontière basse entre l’Italie et la France:

Le 8 février 2025, Yonas H. a été enterré au cimetière de Vintimille, en présence de nombreuses personnes du territoire, d’un membre de sa famille et du Père Claudiu qui a célébré le rituel orthodoxe. Yonas avait 26 ans, il venait d’Érythrée et son voyage s’est arrêté à Vintimille. Il est mort le 10 janvier 2025, dans sa tentative de traverser la frontière de Pont Saint Ludovic, entre Vintimille et Menton.

Tournée nationale de rencontres et mobilisations pour les familles Baldé et Sylla: arrivés début février en Italie depuis la Guinée, des membres de la famille de Moussa et Ousmane se sont rendus dans plusieurs villes italienne allant de Milan à Palerme afin de partager leur histoire, propager leur lutte et rencontrer des acteurs,locaux de la solidarité. Soirées de soutien, projections, présentations de livres et conférences de presse, leurs voyages était marquée par l’intensité de leurs journées et la détermination qu’iels ont montré.es tout du long afin de revendiquer vérité et justice pour leur frères, enfants ou amis.

Revue de presse: alors que les journaux locaux Vintimillais font l’éloge des evacuations de lieux de vie, des contrôles de plus en plus fréquents de personnes “sans-papiers” et des bénéfices du nouveau taser fraîchement ajouté à l’armement de la police locale, les journaux français décryptent les pratiques et usages des agents de la PAF dans le Mentonnais. Évaluations de minorité présumée faites à la va vite, interrogatoires et intimidations pour les “individus potentiellement radicalisés” et des chiffres édifiants : 15.000 interpellations en 2024, soit environ 40 pushbacks par jour, et ce malgré la décision du conseil d’état datant de février de la même année visant à interdire les pratiques illégales de refoulement à la frontière

Upupa ferme définitivement: l’infopoint ouvert depuis 2 ans et quelques ferme définitivement, les dessins quittent les murs et la peinture blanche recouvre les dessins multicolores de huppes, drapeaux et messages en tout genre. La recherche d’un nouvel espace à commencé mais sans aboutir à grand chose pour le moment.

Morti al confine: comunicato per Yonas

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato diffuso a Ventimiglia sull’ultima vittima della lunga lista di morti al confine. Yonas, ventiseienne dall’Eritrea, è stato trovato il 12 gennaio 2025 in mare, a ridosso della frontiera.

Per Yonas, perchè non si dimentichino le morti al confine, le morti da confine. Perchè, come ricordato alla Commemor’action dello scorso febbraio, si devono onorare le persone morte, si deve lottare con le persone vive.

(Article en langue française en-dessous)

** Per Yonas **

Il giorno 8 febbraio 2025, Yonas H. è stato sepolto nel cimitero di Ventimiglia, in presenza di molte persone del territorio, di un parente e di Padre Claudiu che ha celebrato il rituale ortodosso.

Yonas aveva 26 anni, era arrivato dall’Eritrea e il suo viaggio si è fermato a Ventimiglia. È morto il 10 gennaio 2025, nel tentativo di attraversare il confine di Ponte S. Ludovico, tra Ventimiglia e Mentone, diventando l’ennesima vittima della frontiera italo-francese.

Da allora, associazioni e solidali di vari paesi si sono attivati per rintracciarne i parenti e per poter procedere alla sua identificazione.

Grazie al lavoro di rete di associazioni e attivist* tra Italia e Francia, Yonas è stato identificato. Grazie alla solidarietà attivata è stato possibile pagare i 1250 euro di spese previste per il funerale. Ma la generosa risposta è andata oltre, ci ha letteralmente travolti, superando più del doppio la cifra necessaria a copertura delle spese. I contributi pervenuti ci consentono di provvedere ad una lapide perché il tempo non cancelli la memoria di Yonas. Il resto dei soldi verrà donato alla famiglia in Eritrea.

A Yonas, grazie alla grande mobilitazione e ai contributi raccolti, siamo riusciti a garantire il suo diritto al nome e a una dignitosa sepoltura. Questo è stato possibile solo grazie all’impegno della collettività, senza alcun supporto economico da parte delle istituzioni e dei comuni interessati.

Yonas, come tante altre e altri, è morto per le politiche di frontiere in un mondo che contrasta i movimenti delle persone, criminalizza le attività di soccorso, punisce la solidarietà.

Yonas è ora nel cimitero di Ventimiglia in una tomba tra i fiori, è ora memoria attiva contro tutte le morti e le scomparse alle frontiere lungo le rotte.

A tutte e tutti voi, semplicemente grazie.

In memoria di Yonas e di tutte le vittime delle frontiere

Ventimiglia, data

firme

ANPI Ventimiglia

Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI)

Associazione XXV Aprile di Ventimiglia

Baobab experience

Cambio Passo APS-Onlus

Carovane migranti

Cédric Herrou

CSA La Talpa e l’Orologio

Diaconia Valdese

Dima

Emmaüs Roya

Emporio solidale Genova

Enzo Barnabà

Françoise Cotta, avocate

Habitat et Citoyenneté

Imperia solidale

LDH Cannes Grasse

LDH Nice

Les Ami.e.s de la Roya

Lorraine Questiaux, avocate

Pays de Fayence solidaire

Popoli in Arte

MRAP 06

No Name Kitchen

Refugees Welcome Genova

Refuges solidaires

RESF 06

Roya Citoyenne

Sara Tosoni

Scuola di Pace di Ventimiglia

Silvia Costantini

Tous citoyens !

Tous migrants

WeWorld Onlus

_______________________

FRANCAIS

** Pour Yonas **

Le 8 février 2025, Yonas H. a été enterré au cimetière de Vintimille, en présence de nombreuses personnes du territoire, d’un membre de sa famille et du Père Claudiu qui a célébré le rituel orthodoxe.

Yonas avait 26 ans, il venait d’Érythrée et son voyage s’est arrêté à Vintimille. Il est mort le 10 janvier 2025, dans sa tentative de traverser la frontière de Pont Saint Ludovic, entre Vintimille et Menton, devenant la énième victime de la frontière italo-française.

Depuis lors, des associations et des personnes solidaires de divers pays se sont mobilisées pour retrouver ses proches et procéder à son identification.

Grâce au travail en réseau des associations et des activistes entre l’Italie et la France, Yonas a été identifié. Grâce à la solidarité mise en place, il a été possible de payer les 1250 euros de frais prévus pour ses funérailles. La générosité a dépassé les attentes, nous submergeant littéralement, avec plus du double du montant nécessaire pour couvrir les frais. Les dons reçus nous permettent d’installer une stèle afin que la mémoire de Yonas ne soit pas effacée par le temps. Le reste de l’argent sera envoyé à sa famille en Érythrée.

Grâce à la grande mobilisation et aux contributions collectées, nous avons pu garantir à Yonas son droit à un nom et à une sépulture digne. Cela n’a été possible que grâce à l’engagement de la communauté solidaire, sans aucun soutien économique de la part des institutions et des municipalités concernées.

Yonas, comme tant d’autres, est mort à cause des politiques de frontières dans un monde qui s’oppose à la liberté de circulation des personnes, criminalise les activités de secours et punit la solidarité.

Yonas repose désormais dans le cimetière de Ventimiglia, dans une tombe entourée de fleurs. Il fait désormais partie de la mémoire vivante contre toutes les morts et disparitions aux frontières et sur les routes migratoires.

À toutes et à tous, simplement merci.

En mémoire de Yonas et de toutes les victimes des frontières.  

Ventimiglia, [date]  

Signatures

ANPI Ventimiglia

Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI)

Associazione XXV Aprile di Ventimiglia

Baobab experience

Cambio Passo APS-Onlus

Carovane migranti

Cédric Herrou

CSA La Talpa e l’Orologio

Diaconia Valdese

Dima

Emmaüs Roya

Emporio solidale Genova

Enzo Barnabà

Françoise Cotta, avocate

Habitat et Citoyenneté

Imperia solidale

LDH Cannes Grasse

LDH Nice

Les Ami.e.s de la Roya

Lorraine Questiaux, avocate

Pays de Fayence solidaire

Popoli in Arte

MRAP 06

No Name Kitchen

Refugees Welcome Genova

Refuges solidaires

RESF 06

Roya Citoyenne

Sara Tosoni

Scuola di Pace di Ventimiglia

Silvia Costantini

Tous citoyens !

Tous migrants

WeWorld Onlus