A seguito dei dati raccolti durante le attività di monitoraggio svolte da associazioni e avvocati alla stazione di Menton Garavan e alla frontiera di Ponte San Luigi, due sentenze del Tribunale di Nizza prendono di mira le pratiche attuate dalla polizia francese per impedire l’ingresso dei migranti minorenni.

 

 

 

Riconosciuto grave ed illegittimo il respingimento di un Minorenne Eritreo al confine delle Alpi Marittime

Da quando, nel giugno del 2015, la Francia ha ripristinato i controlli alle frontiere, migliaia di persone, donne uomini adulti e bambini, si affidano a trafficanti tentando di passare il confine per continuare il loro percorso migratorio. La cronaca parla di corpi violentati, denudati, umiliati, carbonizzati, schiacciati da Tir e investiti da treni. Gli Stati – quando non sono degli incidenti a terminare tragicamente il viaggio, quando non è un confine, a molti invisibile, a impedire il migrare, quando non è una malattia a rendere impossibile il cammino – agiscono anche attraverso “leggi speciali” e “misure di emergenza” legittimandosi a divenire illegittimi. Continuando così a perpetuare la repressione della libertà di movimento.

Ma cosa accade quando un ragazzino eritreo, solo, di 12 anni, viene fatto scendere dalla polizia di frontiera alla stazione di Mentone Garavan, arrestato per ingresso irregolare, venendogli notificato il “refus d’entrée”, messo su un treno per Ventimiglia – condannato alla vulnerabilità giuridica oltre che materiale? Nulla sarebbe accaduto, come nulla è accaduto in questi tre anni di violazioni ai diritti dell’infanzia, se l’ANAFE – Associazione Nazionale per l’Assistenza degli Stranieri alle frontiere –  non avesse presentato con urgenza un ricorso al tribunale di Nizza e soprattutto se non lo avesse vinto.

La sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo di Nizza contiene parole molto forti nei confronti delle autorità francesi: disposizioni di legge nazionali e internazionali ignorate, violazioni gravi del diritto europeo di asilo, illegittimo il respingimento del minore alla frontiera e gravi le interferenze alla libertà fondamentali dei diritti dei bambini.

Il giudice, nella valutazione del ricorso cita:

– la Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

– la Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia del 26 gennaio 1990;

– Regolamento (CE) n. 2016-399 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, relativo a un codice dell’Unione sulle norme che disciplinano i movimenti di persone oltre frontiera;

– il codice di ingresso e residenza degli stranieri e il diritto di asilo;

– il codice di giustizia amministrativa.

Dagli atti in possesso del giudice che ha emesso la sentenza si ricostruisce quanto sia accaduto il 12 gennaio 2018 quando il giovane eritreo, nato il 1 gennaio del 2006 – quindi dodicenne – viene condotto alle ore 13:40 al posto di polizia di frontiera di Mentone Saint-Louis a seguito di un “controllo” sul treno proveniente da Ventimiglia. Alle ore 14:10, cioè 20 minuti dopo, gli viene notificata la decisione di “refus d’entrée” in Francia e allontanato dal confine. L’ANAFE’ ha immediatamente presentato ricorso e la sentenza che ne consegue impone alle autorità francesi di ristabilire i diritti del minore, rilasciando un lasciapassare per l’ingresso in Francia, dove la sua posizione andrà valutata individualmente in presenza di un interprete qualificato e a un risarcimento di 1500 euro.

Tra le note conclusive si legge come l’ordine pubblico avrebbe commesso nell’esercizio dei suoi poteri, una violazione grave e manifestamente illegale. Ne consegue che la decisione di rifiutare l’ingresso in Francia fosse viziata da una manifesta illegittimità che ha pregiudicato e continuerà a pregiudicare seriamente l’interesse del giovane.

Il giovane eritreo ad oggi è “irreperibile” insieme ai 5mila minori non accompagnati che si stima siano transitati per il confine di Ventimiglia. I dati parlano di 25mila arrivi di minori in Italia nell’anno appena concluso. Molti di loro tentano di proseguire il viaggio, per raggiungere famigliari o paesi in cui ritengono di avere prospettive migliori, scontrandosi con frontiere che continuano a rimanere chiuse, da Ventimiglia al Brennero e con Stati che commettono, nell’esercizio dei propri poteri, gravi violazioni e manifeste illegitimità…. Tribunale di Nizza – Repubblica di Francia – IN NOME DEL POPOLO FRANCESE