Ventimiglia, la città dice “stop” a nuovi centri di accoglienza per migranti – da Riviera24

 Il 9/8/2017, il 12/8/2017 e  infine il 19/8/2017, a Ventimiglia, si sono svolte tre manifestazioni contro la presenza dei migranti.

 

Ecco una cronaca ragionata dei fatti.

9/8/2017 – Si è tenuta a Ventimiglia una manifestazione con circa 200 partecipanti contro l’apertura di un centro d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati. I manifestanti marciavano per le vie della città di confine rivendicando il diritto di decidere in merito alla non apertura del centro perchè “esiste già il Parco Roja (centro gestito dalla Croce Rossa) come centro di accoglienza”.

Il Parco Roja è solo un nome per i molti cittadini che non l’hanno mai visto, essendo situato in un luogo isolato e lontano da ogni insediamento abitativo. Per chiarezza informativa, va detto che il centro della CRI è stato spostato più di un anno fa dal centro cittadino all’estrema periferia della città, seguendo un’ottica meramente securitaria e di controllo sociale. All’ingresso del campo del Parco Roja sono presenti camionette della Polizia; al suo interno, dentro container e tende forniti di brande, vengono alloggiati centinaia di migranti, uomini donne e bambini, che vi sostano con la speranza di riuscire ad oltrepassare il confine.

Riprendendo dalla manifestazione: in apertura vi era uno striscione con su scritto “L’accoglienza sia sostenibile! NO ad altri centri migranti in città”, con dietro un gruppetto di consapevoli manifestanti: otto bambini con un’età che andava dai 9 ai 13 anni. Una scena che mostra lo sdoganamento di un modello educativo razzista volto ad insegnare fin da bambini a non accogliere nemmeno i propri coetanei, giustificandosi dietro alla logora litania: “non sono razzista ma….”. La manifestazione è arrivata fin sotto al Comune dove i partecipanti al corteo hanno urlato slogan quali “Vergogna! Vergogna!” e “Fuori! Fuori”:  cori indirizzati al Sindaco Ioculano.

Continuava così la rappresentazione di piazza: con gli adulti a dare il la, i bambini in prima fila che li seguivano, accennando un sorriso divertito ma anche perplesso, guardandosi tra loro e intorno per cercare di capire la situazione. Passati pochi minuti, usciva il Sindaco del PD, Enrico Ioculano, scortato dalla digos ed applaudito dalla folla, affrettandosi ad affermare di essere contro l’apertura di nuovi centri d’accoglienza, precisando più volte come la sua posizione fosse già stata espressa ai giornali. Concludeva il comizio consigliando ai partecipanti di recarsi tutti insieme a parlare con la prefetta di Imperia, Silvana Tizzano, per ribadire la  posizione della “cittadinanza” intemelia. All’affermazione del sindaco di non aver nessun potere sulla decisione, la folla iniziava a scalpitare, rivendicando il fatto che il popolo debba decidere sull’accoglienza o sul rifiuto di persone che arrivano da altri continenti. Una posizione che esprime chiaramente come una certa accezione di popolo – e dunque di populismo – oggi, in un mondo dove le geografie politiche e sociali sono totalmente trasformate, non contengano più una carica di trasformazione sociale, bensì vengano usate in chiave reazionaria.

Il sindaco, con gesto che suggeriva autocommiserazione, concludeva allargando le braccia dichiarando che la gestione del problema dei migranti “è un casino”. La manifestazione finiva con esternazioni tipiche del razzismo di pancia,  inquietanti per chi rifiuta la discriminazione, l’intolleranza, la guerra tra poveri e la violenza sui più deboli.

 

12/8/2017 – Nuova protesta a Ventimiglia contro i migranti; circa 100 persone hanno manifestato davanti al Comune per richiedere l’allontanamento dei migranti dal centro città ed anche dal Parco Roja dove sorge il Centro della CRI. All’interno della manifestazione c’erano anche esponenti della Lega Nord e di Forza Nuova. Lo striscione di inizio del corteo recitava: “ I candelotti sul Roja non sono esplosi ma i ventimigliesi sì”, riferendosi all’ordigno inesploso trovato lungo il fiume di Ventimiglia qualche giorno prima della manifestazione. In questo corteo i partecipanti hanno minacciato nuove azioni contro i migranti nel caso non  venissero ascoltati dalle istituzioni.

19/8/2017 – Si svolge ancora un corteo a Ventimiglia, stavolta contro il degrado. Ma anche stavolta vengono chiamati in causa i migranti: il loro stazionare per medio e lungo tempo lungo le strade della città causerebbe una “pessima situazione igienico-sanitaria”. Il corteo arriva fin sotto al Comune chiedendo al Sindaco nuove ordinanze contro chi bivacca e consuma alcolici. Alcuni manifestanti urlano al Sindaco Ioculano di dimettersi ed inneggiano al ritorno del vecchio Sindaco appartenente a Forza Italia, Gaetano Scullino (curioso perchè durante il suo mandato il Ministro degli Interni aveva commissariato il comune di Ventimiglia per infiltrazioni mafiose, ma evidentemente questo elemento, per quei cittadini, non rientra nella categoria del “degrado”).

Dopo queste tre manifestazioni è stato girato un video dagli abitanti di Grimaldi Superiore, ultima frazione italiana prima del confine, per mostrare la spazzatura che i migranti lascerebbero quando passando dal paese per poter raggiungere la Francia.

“Tanto per chiarire subito questo video NON è contro gli immigrati” spiega un abitante di Grimaldi Superiore e continua dicendo che ci sono organizzazioni internazionali che contattano i migranti e, facendosi pagare, portano i migranti in Francia, la quale però spesso poi li rimanda in Italia; le persone che fanno parte di queste organizzazioni intimerebbero di lasciare tutti gli effetti personali e i vestiti per strada prima di raggiungere la frontiera. Per gli abitanti di Grimaldi la colpa non è quindi dei migranti in transito ma delle istituzioni che non ripuliscono l’aerea di transito. Colpisce però l’elaborazione di un discorso pubblico in cui manca qualsiasi riferimento alla dimensione politica della migrazione, introiettata e considerata come mero problema di ordine pubblico.

In questo panorama i presagi di linciaggi e il clima da caccia alle streghe si fanno sempre più palpabili: le vittime sacrificali sono i migranti e i solidali. I fatti di Ventimiglia confermano quanto si sta verificando sempre più spesso e sempre più diffusamente in giro per l’Italia. L’alleanza istituzionale tra le forze governative, trainate dal PD, e i movimenti di estrema destra, segnano l’affermazione e lo sdoganamento di pratiche, discorsi e ordini normativi di stampo fascista.

Stiamo assistendo al crescere del numero dei cittadini italiani che accettano, senza porsi domande né muovere dito, di far parte di un sistema sempre più razzista ed esclusivo. Una parte di cittadinanza scende in piazza reclamando l’esclusività dei propri diritti di cittadinanza contro chi migra nel tentativo di trovare e costruire spazi di libertà in questa Europa. I solidali e gli attivisti politici sono sempre più presi di mira da parte delle autorità con l’avallo dei cittadini catturati dalle retoriche  xenofobe e fasciste: su questo Ventimiglia è emblematica.  Una delle ultime uscite mediatiche del sindaco Ioculano è stata quella per cui nella città di frontiera “la vera sciagura non sono i migranti ma i No Borders”.

Ora che il movimento politico, identificato con il nome No borders, è stato disgregato, principalmente a causa delle misure repressive, e che in città restano gruppi di attivisti che praticano la solidarietà diretta ma non riescono ad organizzarsi  politicamente insieme ai migranti, le istituzioni hanno buon gioco a mettere definitivamente all’indice l’idea del conflitto e della rivendicazione politica  dell’uguaglianza, dei diritti di cittadinanza per tutti, della libertà di circolazione, della dignità di tutti e dei privilegi per nessuno. Il movimento No Borders, per oltre un anno, è stato capace di aprire, insieme alla frontiera, nuovi immaginari e  creare nuovi linguaggi, riuscendo anche a mobilitare e coinvolgere quella parte di cittadinanza che oggi, impaurita, resta in silenzio. Si è trattato di una parte di cittadinanza non esigua, che ha dato il suo contributo nell’accoglienza ai migranti durante questi due anni, con tanti progetti e tentativi di accoglienza dal basso. Tra tutti, va ricordato per importanza l’accoglienza offerta dai volontari nella Chiesa delle Gianchette. Per più di un anno donne, bambini, uomini sono stati accolti, curati, sfamati in un campo informale, dove la cittadinanza locale ha dato vita ad una forma di accoglienza popolare e inclusiva. Le istituzioni hanno ritenuto che tale forma di accoglienza non fosse adeguata probabilmente, pensiamo, perché sfuggiva alle maglie del controllo poliziesco, che con le sue quotidiane violenze viene esercitato sui migranti. Così, dopo mesi di trattative, il centro di accoglienza della Chiesa è stato chiuso, e tutte le persone migranti sono state inviate nel campo della Croce Rossa, lontano e isolato dalle zone abitate.

Parallelamente a questi fatti, è cominciata a montare la marea razzista di una Ventimiglia chiusa, impaurita e intollerante…

 

Manifestazione 9/8/2017

http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2017/08/09/ASMMvlmI-ventimiglia_minorenni_migranti.shtml

Manifestazione 12/8/2017

http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2017/08/12/ASAhQGqI-ventimiglia_candelotti_protesta.shtml

Manifestazione 19/8/2017

http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2017/08/19/ASzOv5xI-migranti_ventimiglia_centinaio.shtml

Ioculano e No borders

https://www.rivierapress.it/2017/08/29/ventimiglia-il-sindaco-ioculano-la-vera-sciagura-non-sono-i-migranti-ma-i-no-borders/

 

 

 

Cati; g.b