La Francia accelera le politiche di espulsione dei “Dublinati”. In concomitanza dell’accrescersi delle mobilitazioni dei residenti nei PRAHDA (vedi: Levarsi i sassi dalle scarpe per marciare contro il Regolamento di Dublino, da Parole sul Confine), le prefetture passano sopra alle sentenze e mettono in atto delle espulsioni forzate violente e illegali. Una testimonianza di quel che è successo qualche giorno fa nella regione marsigliese: traduzione della redazione di una nota del collettivo El Manba. Contestualmente, diffondiamo l’appello dei richiedenti asilo in procedura Dublino di Marsiglia che, in un’azione coordinata con altre città francesi (Montpellier, Toulon, Pau e altre), invitano a manifestare davanti alle prefetture, lunedì 18 alle 12,30. Un’azione che segue di una settimana l’accampamento di due giorni davanti alla prefettura di Marsiglia.
Nuove espulsioni arbitrarie dai PRAHDA di Marsiglia : quando la PAF e la Prefettura si fanno giustizia da sole.

(Link all’originale: https://www.facebook.com/notes/collectif-soutien-migrants-13-el-manba/nouvelles-expulsions-sauvages-aux-prahda-de-marseille-quand-la-paf-et-la-pr%C3%A9f-se/1738978046408272/ )

Martedi’ 12 dicembre, alle 9 del mattino, Mohamed è il primo ad essere arrestato durante l’ appuntamento settimanale al commissariato di Vitrolles. Ibrahim lo segue poco dopo, verso le 10,30. Alle 11, veniamo a sapere di altri tre arresti, particolarmente violenti, al PRAHDA di Gémenos.

Dal commissariato, gli arrestati sono stati condotti, in manette, fino alle loro camere al PRADHA per recuperare i loro effetti personali. Per i loro compagni, tutto cio’ suona come un avvertimento. Sono impietriti dalla violenza degli arresti: “si direbbe che siamo dei criminali!?”. C’è paura.

A mezzogiorno arriva la conferma: tutti e cinque sono detenuti al Centro di detenzione (CRA) di Nîmes, con un volo di espulsione annunciato per il giorno seguente, a destinazione Venezia. L’orario non è ancora deciso, o non lo si vuole specificare. Neanche i compagni detenuti ne sono al corrente.

Ancora arresti, illegali sotto vari punti di vista, per assicurarsi della riuscita delle espulsioni. Gli amici marsigliesi e gli avvocati si mobilitano e viene depositata una richiesta d’urgenza. Riescono ad ottenere un’udienza eccezionale per il giorno seguente, alle 9 del mattino, davanti al Giudice delle libertà e della detenzione (JLD). Sappiamo che non si riuscirà a sospendere l’espulsione, è una corsa contro il tempo, prima che siano scortati all’aereo.

La sera, chiamiamo gli amici che sono in cella al CRA, qualche consiglio, incoraggiamenti, informazioni su quel che puo’ succedere, siate forti, faremo tutto il possibile per farvi uscire. Con il JDL non c’è niente di garantito, conosciamo bene il ritornello (gli sbirri faranno il possibile per eludere l’udienza). Ma c’è ancora una possibilità, una minima possibilità. Ma perchè sono qui, ho già detto che non voglio andarci, in Italia…

Mercoledì 13 dicembre, alle 9, la polizia gioca il suo colpo basso e i cinque ragazzi vengono condotti di forza all’aeroporto di Nîmes Garons, qualche minuto prima dell’inizio dell’udienza! Passano varie ore nei locali della PAF (Police aux Frontières), all’aeroporto. Al diavolo l’udienza! L’erba tagliata sotto ai piedi!

10,00: Nuovo colpo di scena, la giudice ha mantenuto l’udienza, nonostante l’assenza dei cinque detenuti. Dei solidali arrivano all’appuntamento, dalle Cévennes, da Nîmes, Montpellier e Avignone. E, è quasi certo, si tratterà di verdetti di liberazione. Non resta che attenderli. E’ solo … una questione di tempo. Si gioca sul filo del rasoio, tratteniamo il respiro.

Ibrahim ci parla al telefono dai locali della PAF. I telefoni dei compagni si spengono uno dopo l’altro, con le batterie scariche. Anche le loro voci, sempre più lontane, tremano nell’eco dell’aeroporto. Cerchiamo di restare in contatto, nonostante i minuti che passano e ci allontanano.

11,00: L’attesa dei verdetti, che ancora non sono passati in cancelleria, si fa insostenibile. Cosa sta facendo la giudice? Finalmente la giudice chiama la PAF, due volte, per comunicare la sua decisione ed esigere l’interruzione dell’espulsione. Ma gli sbirri le fanno una risata in faccia. La Prefettura, che era presente all’udienza, non da alcun contrordine: guadagna tempo, sfregandosi le mani.

11,50 : Una prima decisione è trasmessa! Ma il volo parte a breve. Bisogna facsare la decisione alla PAF centrale il più rapidamente possibile. E gli altri? Sbrigati, merda!

12, 15: Una persona viene liberata in pista. Non possiamo crederci, non sappiamo di chi si tratti, forse non vogliamo neanche saperlo. E gli altri, dai! Non è possibile liberarli tutti e cinque!?

12,40: Ci siamo, abbiamo gli altri quattro verdetti, yallah! I solidali corrono all’aeroporto per consegnare i vedetti agli accompagnatori di mano propria, mentre i fax sono già stati inviati alla Prefettura.

Ma sul posto non ci sono aerei, non ci sono i compagni, non c’è la PAF … all’accoglienza dell’aeroporto: non possiamo dirvi niente, chiamate la sede centrale della PAF. Si, l’aereo è decollato. Alle 12,20.

Cani!

In serata, i telefoni di Ibrahim e Kabir suonano ancora a vuoto: “Welcome to Lyca Mobile…” … la voce gelida di una segreteria e il vuoto nel cuore. Da ripetersi, per tutta la notte: forza, resistiamo … on lâche rien.

E la rabbia, la più cieca, che parla: quando gli sbirri si fanno beffa di una decisione di giustizia … come si dice? Spesso si ha paura delle parole. Di un ribaltamento?
STOP DUBLINO! STOP ALLE ESPULSIONI!

Per domani, lunedì 18 dicembre, sono state organizzate manifestazioni davanti alle prefetture di varie città di Francia. Diffondiamo l’appello dei “Dublinati” marsigliesi e forniamo qualche link per aggiornarsi sul percorso di lotta che stanno intraprendendo.

“Bufera sul diritto d’asilo e gli/le esiliati/e! Presidio davanti a tutte le prefetture per urlare la nostra rabbia con i richiedenti asilo in lotta, prigionieri del regolamento Dublino, perseguitate/i, chiuse/i nei campi, imprigionate/i, ammanettati/e e adesso espulse/i dai Prahda e dai centri di detenzione. Costruiremo un muro davanti alla prefettura, come lo faranno, lo stesso giorno, i richiedenti asilo di Montpellier, Toulon, Pau etc, tutti uniti nella stessa battaglia. SIATE PRESENTI! IMPEDIAMO LE ESPULSIONI! PER UN’ACCOGLIENZA INCONDIZIONATA!”

https://www.facebook.com/events/917461228430591/

Per informazioni rispetto al percorso di lotta intrapreso dai richiedenti asilo in procedura Dublino di Marsiglia, rinviamo alla pagina Facebook del collettivo El Manba (Collectif Soutien Migrants 13). Tra domenica e lunedì scorsi, un accampamento ha occupato la piazza antistante la prefettura di Marsiglia, per chiedere al prefetto di applicare la clausola discrezionale che permette di annullare la procedura. Qui il link al loro comunicato:

https://www.facebook.com/notes/collectif-soutien-migrants-13-el-manba/communiqu%C3%A9-de-demandeurs-dasile-place-felix-baret-pr%C3%A9fecture/1737876246518452/