Poesie dal confine: coriandoli di mondo
Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo.
Coriandoli di mondo
Come pastore in transumanza
scollino su un ennesimo sentiero
nella mano destra un sacchetto di nostalgia
nella sinistra il coraggio
ben stretto dentro il pugno
Ho imparato a temere il mare
la sua bellezza la lascio allo sguardo dei pescatori
alle sfumature dell’acquamarina
all’ossido sui vostri passamano
Scivolando verso i lussureggianti giardini di Mentone
mi imbatto in scogli affioranti
scogli di plexiglas e manganelli
Rinchiuso e respinto.
Barca alla deriva
torturata dalla risacca
stuprata dal maestrale
soffocata d’olio di ricino
Rigettato a sud.
Rifiuto tossico
pronto ad essere interrato dal caporalato
più a Sud della terra dei fuochi
al riparo dagli occhi dell’italica brava gente
Ritornerò
ritorneremo
come il poeta aspetta la sua musa
noi aspetteremo la prossima fase lunare
saliremo con l’alta marea
Nuoterete nelle nostre anime
vi specchierete nelle nostre coscienze
ci asciugheremo lacrime a vicenda.
Quando la marea cesserà d’abbracciarci
resteremo soltanto noi
coriandoli di mondo
ballerini di carta innamorati del vento
Alessandro Fanari